La piscina non trova un promotore: si riparte da capo
Durissimo scontro in Consiglio comunale dopo che la Drago ha dichiarato chiuso l'iter per cercare un promotore per il centro natatorio.
Un buco nell'acqua. E parlando di piscine non c'è espressione più azzeccata. Si è concluso infatti l'iter, durato un anno e mezzo e avviato dalla precedente Amministrazione, per la ricerca di un papabile promotore. L'esito è stato però negativo. Il sindaco Chiara Drago dovrà ora rimboccarsi le maniche per cercare la quadratura del cerchio. Questa volta però avrà il vantaggio di poter decidere a quali condizioni avviare la nuova ricerca del promotore.
Iter concluso
L'iter, avviato un anno e mezzo fa dall'allora sindaco Claudio Sesani, come tentativo in extremis per salvare il destino del centro natatorio, si è concluso in questi giorni con un nulla di fatto. La piscina resta senza promotore e ora bisogna ripartire da capo. Tre sono stati gli enti interessati all'offerta comunale. La commissione tecnica, sebbene abbia valutato le tre offerte, mostrando pregi e difetti di ognuna, alla fine non ha potuto stilare una graduatoria, senza la quale non è possibile trovare il promotore. Il motivo della mancata graduatoria è chiaro. Nel bando non era stato specificato quali fossero i requisiti, in base ai quali un ente avrebbe ottenuto un punteggio migliore. Nonostante l'esito negativo la Giunta ha comunque espresso segnali di ottimismo. "Abbiamo deciso in questi mesi di tenere aperto l'iter - ha detto la Drago - per capire come si muove il mercato e per orientarci nelle scelte future".
Si riparte da capo
In questo periodo di transizione, l'Amministrazione comunale ha voluto sentire le varie offerte, nonostante si sapesse che solo la commissione tecnica avrebbe potuto dare l'affidamento. Si è voluto proseguire nel dialogo per capire quali fossero i margini nelle trattative. Il diktat imposto dalla Drago è sempre lo stesso: "il Comune non dovrà più investire per il ripristino della piscina". Eppure è evidente che si dovrà scendere a qualche compromesso. Infatti da questa fase "esplorativa" si è evinto che sono in pochi a voler investire gli oltre 300mila euro per completare l'opera. E questo sarà il vero ostacolo da superare. Comunque l'Amministrazione comunale non si dà per vinta. Ripartirà a breve un nuovo iter, il cui bando verrà studiato in base alle esigenze del mercato, garantendo maggior appetibilità, ma allo stesso tempo una salvaguardia per il Comune. "L'idea è quella di non fossilizzarci sulla piscina - ha detto il vicesindaco Roberto Zampoleri - apriamo la strada anche ad altre ri-funzionalizzazioni del centro natatorio. Si cercherà comunque di creare un bando flessibile per possibili promotori, così da rendere il centro più appetibile".
Scontri con l'ex sindaco
A bocciare la Giunta Drago ci ha pensato l'ex sindaco Sesani, il quale ha avuto anche un lungo botta e risposta con la sindaca. Momento in cui si sono alzati i toni, tant'è che si è dovuto sospendere la seduta per pochi minuti per ritornare alla calma. "Non ci avete creduto fino alla fine - ha detto Sesani - è ridicolo sentire che l'iter è stato bloccato perché non è stata fatta una graduatoria. Abbiamo sprecato più di un anno e mezzo. Avreste dovuto dialogare maggiormente con i tre papabili promotori e arrivare ad una conclusione". Dura è stata la replica del primo cittadino. "Forse chi non ci ha creduto fino alla fine è stato proprio l'ex-sindaco - ha detto - proprio perché nel bando non aveva specificato i termini per poter stilare la graduatoria. Senza di questa non si può procedere. Non l'ho deciso io, ma la legge". Ma forse il commento più duro è giunto dal consigliere di minoranza Aurelio Serughetti (Per Cambiare), il quale ha portato in Consiglio un'interpellanza per avere aggiornamenti sulla questione "piscina". Serughetti ha riproposto la sua ricetta: "il centro andrebbe demolito. Basta guardarci intorno. Tutti fanno fatica a gestire i centri natatori. Buttare giù tutto significa anche risolvere il problema del degrado che si è venuto a creare". Infatti ultimo, ma non ultimo, è stato posto sotto gli occhi di tutti anche il problema della scarsa manutenzione e del degrado creato dall'abbandono della piscina. Secondo Serughetti la manutenzione che si fa periodicamente è solo una cura palliativa, non certo la soluzione ai mali colognesi. Per questo bisognerebbe demolire l'edificio.
(Sesani mentre attacca la Giunta)