La nuova sede del Municipio è di nuovo al centro delle polemiche
Benzoni e Sessini continuano a battibeccare sull'opera di riqualificazione dell'ex asilo Zambelli-Ferri.
La nuova sede del Municipio di Vailate continua a far discutere maggioranza e minoranza. Il consigliere Antonio Benzoni, capogruppo di "Vailate per cambiare pagina", è tornato a grande carica sull’opera di riqualificazione dell’ex asilo Zambelli-Ferri da destinare agli uffici dell’Amministrazione comunale e ha tirato nuovamente in causa l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Sessini, a cui ha chiesto ulteriori spiegazioni in merito ai 55mila euro di lavori aggiuntivi rivendicati dall’impresa "Edilgrande", appaltatrice del primo lotto degli interventi. Nello specifico, l’autorizzazione a realizzare tali lavori ha rappresentato e continua a rappresentare il fulcro dell’attacco di Benzoni, che non ritiene plausibile che la ditta possa aver agito da sola.
Il nuovo attacco di Benzoni
"Secondo l'assessore Sessini – ha riferito il consigliere – una mattina l’impresa "Edilgrande" si è alzata e ha fatto autonomamente ben 55mila euro di lavori senza esserne autorizzata. Durante tutto il mio mandato di sindaco, non mi è mai capitato di assistere a una situazione simile. Quando un'impresa esegue dei lavori, vuole avere le spalle coperte e quindi si preoccupa di avere l'avvallo della committenza. Qui però, qualcuno ha autorizzato i lavori e ora fa il furbetto mettendo di mezzo i soldi dei contribuenti. D'altronde, in Consiglio comunale abbiamo già visto alcuni casi analoghi per i quali si sono dovuti riconoscere i debiti fuori bilancio, basti pensare agli spogliatoi del centro sportivo. Ma con gli attuali equilibri politici, difficilmente in Consiglio comunale passerebbe ancora una sanatoria".
La causa legale e le sue spese
Per tale ragione, a detta di Benzoni, citare in giudizio "Edilgrande" è stata l’unica via d’uscita percorribile per il sindaco Paolo Palladini e la sua squadra: "L’unica cosa che rimane all'Amministrazione è il ricorso a una causa legale con relative spese che, se va bene, ammonteranno a circa 22mila euro. Con la sconfitta a processo quasi certa, si aggiungeranno le spese di giudizio, l’onorario dell’avvocato della controparte e i 55mila euro chiesti da «Edilgrande» più gli interessi. E se si fanno i conti, si arriva attorno ai 100mila euro".
La replica di Sessini
Dura la replica dello stesso Sessini, che ha proseguito imperterrito nella difesa del proprio operato e di quello dell’intera Amministrazione Palladini, accusando Benzoni di riportare informazioni incomplete.
"Rimango basito ed esterrefatto – ha dichiarato Sessini – nell’apprendere che un ex sindaco non sappia che nei cantieri delle opere pubbliche gli ordini vengono dati dal direttore dei lavori e dal RUP, non dal sindaco o dall'assessore di turno. Non voglio entrare nel merito della causa legale in corso, ma una cosa posso dirla: i lavori fatti al di fuori del contratto stipulato, che ammontano a circa 70mila euro, sono stati regolarmente autorizzati con variante e, ovviamente, regolarmente pagati. Evidentemente, i suggeritori di Benzoni gli riportano solo quello che gli fa comodo".