Fara d'Adda

La Giunta crolla su passerella, caserma e auditorium

La Giunta crolla su passerella, caserma e auditorium
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E' crisi di Giunta a Fara d'Adda. Tre assessori, tra i quali il vicesindaco, hanno rimesso in questi giorni le deleghe al sindaco Raffaele Assanelli, denunciando la scarsa collaborazione interna all'Esecutivo e pesanti difficoltà relazionali con il primo cittadino. Resteranno comunque in Consiglio comunale e, al momento, non sono intenzionati a costituire un gruppo consiliare di minoranza (che a Fara d'Adda non c'è, dato che alle ultime elezioni Assanelli era l'unico candidato sindaco).

Dimissioni per Moleri, Dossi e Zacchetti

A lasciare l'Esecutivo sono stati il vicesindaco e assessore ai servizi sociali Angelo Moleri, l'assessore all'istruzione, giovani e sport Rebecca Dossi e l'assessore esterno al bilancio Piero Zacchetti.

Moleri ha condiviso la decisione con Dossi. "Resteremo in maggioranza e valuteranno le decisioni della Giunta di volta in volta" spiegano. Ma al di là dei rapporti tesi, Moleri e Dossi contestano anche alcune scelte amministrative del sindaco Assanelli. Scelte a seguito delle quali Moleri non vuole più "essere in prima linea" come assessore.

La passerella non era prioritaria

Cominciamo dal recupero e dalla messa in sicurezza della passerella sull'Adda. "La passerella non era prioritaria e nemmeno un intervento così ampio e massivo sia in termini di tempi sia di risorse - ha spiegato il vicesindaco - In ogni caso, avremmo potuto utilizzare l'avanzo di amministrazione e non i soldi regionali che avremmo potuto spendere a mio avviso su strade e immobili in precarie condizioni di manutenzione"

No alla trasformazione dell'auditorium

Anche sulla questione della riqualificazione della biblioteca Moleri contesta l'indirizzo politico di Assanelli. "Bene l'intervento al secondo piano sulle sale studio - ha spiegato - ma sono contrario all'idea di trasformare l'auditorium Villa, molto usato dalla cittadinanza, in una sala a uso dei bibliotecari".

No all'ampliamento della caserma dei carabinieri

"Due o tre settimane fa ho chiesto al sindaco di cambiare idea sulla caserma dei carabinieri - continua Moleri - Ma non ha voluto ascoltare, ritenendolo un intervento necessario. L'intervento però non era nel programma elettorale". La palazzina degli alloggi dei carabinieri, d'altra parte, è carente negli spazi e non più rispondente ai requisiti di legge. Per questo il sindaco Assanelli aveva sposato il progetto di ampliamento, caldeggiato anche dall'Arma stessa.

Rapporti deteriorati

Al di là delle singole scelte politiche, comunque, sembra che il detonatore della crisi sia stato proprio l'attrito e lo scarso confronto interno alla Giunta. "Credo molto nella collegialità e mi aspetto che in Consiglio con gli altri si possa lavorare insieme per il bene della città, per questo se ci sarà da dare una mano io ci sarò - ha concluso - Non è una contrapposizione personale con il sindaco, ma sebbene io sia molto dispiaciuto non si poteva continuare in questa esperienza di Giunta: sono convinto che chi prenderà gli incarichi saprà fare bene".

Dossi: "Non c'era più dialogo"

"Non c'era dialogo ormai, e non riguardava solo i miei progetti - ha aggiunto Dossi - E sulla base di questo ho fatto le mie scelte. E' stata per me una decisione piuttosto dolorosa. Ma, d'accordo anche con le persone che mi circondano, ho deciso di mantenere il posto in Consiglio per onorare il mandato del voto popolare. Per quello che sarà il futuro al momento non posso dire altro, valuterò di volta in volta come comportarmi di fronte ai vari temi sottoposti al Consiglio. Non ho lasciato questioni aperte né sulla scuola né sullo sport, chi verrà dopo di me avrà ampio margine d'iniziativa personale".

Le dimissioni di Zacchetti

Diverso, almeno in parte, il discorso per le dimissioni di Zacchetti. "Ho solo anticipato le dimissioni che il sindaco un paio di mesi fa mi aveva chiesto di presentare una volta che fosse stato approvato in Consiglio il preventivo 2021: il Consiglio deve ancora riunirsi, ma i documenti sono pronti e solo da votare - ha spiegato l'ormai ex assessore al Bilancio, che non siede in Consiglio comunale - La mia esperienza era comunque al capolinea, secondo il volere del sindaco che voleva far rientrare tra i consiglieri il compito anche del Bilancio, anche in ragione delle quote di genere. Ho però condiviso le idee e le perplessità di Dossi e Moleri, ogni tanto facevo presente in Giunta le mie posizioni, ma da esterno il mio ruolo era diverso, non politico- Sono davvero dispiaciuto per Moleri e Dossi, ma non mi meraviglio delle dimissioni perché conoscevo la questione". "Spero che tutto vada bene, nell'interesse della comunità di Fara e degli impegni". "Rimango comunque a disposizione nel caso di passaggio di consegne".

Assanelli verso il rimpasto: "Verso una Giunta adeguata alle sfide che dovremo affrontare"

Secca la replica di Assanelli, che da parte sua tira dritto come un treno. "Sto lavorando con i consiglieri per trovare prestissimo i nomi e le competenze per ricostituire la Giunta - ha chiarito - Sarà una Giunta adeguata alle sfide che dovremo affrontare e in linea con le esigenze delle quote di genere". La porta resta aperta. "Spero che si possa tornare a lavorare ancora insieme, Dossi e Moleri rimarranno in Consiglio - ha aggiunto - Sono convinto che queste scelte non influiranno sul gruppo di maggioranza, non sono preoccupato. Ringrazio infine Zacchetti che ha fatto un lavoro incredibile, impegnativo e notevole sul bilancio: le sue dimissioni erano previste e concordate".

Nella foto in alto, da sinistra: Zacchetti, Moleri, Dossi.

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