Il Pd di Treviglio chiede di applicare il salario minimo a chi lavora per il Comune

Un salario minimo per i dipendenti delle aziende che lavorano per conto del Comune. A chiederlo, con una mozione con prima firmataria Mariagrazia Morini, è il gruppo di opposizione, che martedì prossimo, 25 giugno 2024, porterà l’argomento in discussione in Consiglio comunale.

Salario minimo

Un tema, quello del salario minimo, che da tempo è di attualità in Italia. Diversi i progetti di legge al Parlamento per introdurre una misura già realtà nella maggioranza dei paesi europei, Finora, però, non è mai stata raggiunta la quadra, con l’attuale Governo che si è mostrato "freddo" sull’argomento. Da qui la decisione di diversi Comuni italiani di agire in autonomia.

"I consiglieri comunali di minoranza chiedono che negli appalti gestiti dal Comune di Treviglio il personale impiegato in lavori, servizi e forniture non sia pagato meno di 9 euro l’ora - è scritto in un comunicato del Partito Democratico - Una proposta che è già realtà in molti Comuni d’Italia. La tutela della retribuzione minima è un diritto riconosciuto in tutti gli Stati dell’Unione Europea e anche la nostra Costituzione, all’articolo 36, stabilisce che il lavoratore ha diritto a una retribuzione che consenta di condurre una vita dignitosa".

Il richiamo della Cassazione

Il Pd ha anche sottolineato che con un salario inferiore ai 9 euro all’ora, con la pressione dell’inflazione e l’aumento del costo della vita, è difficile far fronte al presente ma anche progettare un futuro per se e la propria famiglia.

"In attesa di una legge nazionale, su cui il Pd ha presentato la propria proposta, iniziamo a fare ciò che ci è possibile a livello locale, perché il lavoro sia tutelato e giustamente pagato - si conclude il comunicato del Pd -  Ci auguriamo che tutto il Consiglio comunale condivida questo principio e sostenga la nostra proposta sul salario minimo".

Nella mozione che verrà discussa martedì prossimo in Aula, l’opposizione ha ricordato che anche la Cassazione ha recentemente confermato il diritto del lavoratore al salario minimo costituzionale, congruo e dignitoso con la sentenza del 2 ottobre 2023.

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