Consiglio comunale, buona la terza per lo schema di accordo del Comune con “G.Eco”. Il documento, già rinviato due volte dalle sedute del 13 e del 26 novembre, è stato approvato in una seduta convocata d’urgenza venerdì 5 dicembre.
Dopo due rinvii, la terza volta è stata quella buona
Se il primo rinvio era stato dovuto al mancato invio della documentazione al revisore dei conti, che non aveva pertanto potuto esprimere il proprio parere a riguardo, il secondo posticipo è stato invece richiesto dal vicesindaco Stefano Biffi quando, nella seduta di fine novembre, l’Amministrazione di Brignano si era trovata a fare i conti con i numerosi appunti e richieste d’integrazione sottoposti dal consigliere di “Brignano al Centro” Stefano Moro, indirettamente accusato nei giorni scorsi dal sindaco Marco Bonardi di aver ostacolato lo svolgersi dei lavori presentando solo in Consiglio una serie di proposte che si sarebbero potute discutere nella riunione dei capigruppo antecedente la seduta.
“Quanto dichiarato dal sindaco in avvio di seduta mi ha colpito particolarmente, perché sono stato sostanzialmente accusato di non aver fatto il mio dovere – ha commentato lo stesso Moro – Se c’è una qualità che mi è sempre stata riconosciuta, sin da bambino, è quella di esser sempre stato responsabile e di portare a termine i compiti che mi venivano richiesti”. Per questo, l’esponente di minoranza ha tenuto a chiarire quanto avvenuto tra la seduta del 26 novembre e quella del 5 dicembre.
Le ragioni della mail mai inviata

“Dopo il rinvio del punto dall’ordine del giorno del 26 novembre, con l’Amministrazione eravamo d’accordo di far pervenire tutte le nostre osservazioni via mail così da ridiscutere il punto nella seduta successiva, che sarebbe stata con ogni probabilità con l’approvazione del Bilancio previsionale dopo metà dicembre. Stavo ancora preparando il documento, quando mercoledì 3 ho ricevuto la convocazione d’urgenza per venerdì 5. Urgenza che io e il mio gruppo onestamente non ravvisiamo, dato che Sabb chiedeva la delibera consiliare entro metà mese e altri Comuni avrebbero deliberato questa settimana. Si sarebbe potuto procedere con una convocazione a sette giorni, così da mandare le osservazioni richieste, che comunque erano a disposizione dai verbali della seduta del 26”.
Il Consiglio comunale, invece, si è riunito d’urgenza venerdì scorso, trovandosi ad approvare, pari pari, lo schema d’accordo così com’era stato presentato il 26 novembre, senza considerare gli interventi della minoranza che, in prima battuta, erano stati ritenuti degni di nota e utili anche dal vicesindaco Biffi, che proprio per questo aveva proposto il secondo rinvio della discussione. “Sono rimasto stupito perché il 26 sembravano d’accordo su quasi tutte le modifiche, ma a una settimana di distanza non ne hanno considerata nemmeno una e hanno approvato lo schema così com’era inizialmente. A questo punto non avrebbero potuto farlo il 26?”, si è chiesto ancora Moro, che ha ricordato anche come alla conferenza dei capigruppo convocata dopo la richiesta delle minoranze non fossero presenti né il responsabile dell’ufficio Tecnico Pala né la dipendente Aiardi.
La polemica con il primo cittadino
“Poco prima del Consiglio di venerdì scorso, poi, ho appreso dalla stampa che le mie osservazioni erano state giudicate “non sensate” dal sindaco. Le stesse che solo una settimana prima il vicesindaco aveva ritenuto condivisibili al punto di richiedere il rinvio della discussione – ha concluso Moro – L’impressione è che si sia persa un’opportunità per i cittadini di usufruire di un contratto migliore e più dettagliato, con modifiche che sarebbero state frutto dell’esperienza fatta personalmente nello scorso quinquennio. Del resto, in Consiglio comunale posso vantare più esperienza del sindaco, forse contando anche la sua parentesi sostenuta dal PD”.