Il Comune mette in vendita la ex Bcc: coro di no dalle minoranze
Il Consiglio comunale di martedì 24 settembre ha visto al centro del dibattito l’alienazione dello stabile di via Solferino
Il Comune di Cologno al Serio mette in vendita l’ex Bcc: prezzo dell’immobile di via Rocca 622mila euro.
Ex Bcc messa in vendita
L’idea di base è di recuperare risorse al fine di «acquisire ulteriori spazi più idonei per ampliare i servizi già presenti in centro storico in un’ottica socio-culturale» ha spiegato l’assessore al Bilancio Daniele Pezzoli, presentando in Consiglio comunale la necessaria variazione al Piano delle alienazioni 2024-2026 e quella conseguente al Documento unico di programmazione (Dup).
"Speriamo di trovare locali già utilizzabili con un intervento di riqualificazione meno invasivo, sia in termini di opere da realizzare che di risorse da impiegare, rispetto a quelle che servirebbero per adeguare la ex Bcc per un uso pubblico" ha aggiunto.
Poi si è accesa la miccia.
"Sono in corso delle valutazioni circa alcuni immobili che potrebbero fare al caso nostro - ha concluso Pezzoli - tuttavia non c’è nulla di ufficiale né definitivo e quindi, a tutela della privacy degli attuali proprietari, non possiamo specificare quali sono in questa sede".
Minoranze contro
"Non credo sia mai successo in Aula di discutere un’alienazione con il fine di usare il ricavato per un progetto di cui non si può conoscere il contenuto - ha però obiettato piccato il consigliere di centrodestra Robert Carrara - è paradossale, una presa in giro. Si annuncia il mistero. Siamo in un contesto pubblico non in un’azienda privata... In ogni caso non mi sorprende la scelta di vendere, è in linea con quanto fatto in precedenza: la prima Giunta di sinistra che abbiamo a Cologno da tempo si è caratterizzata per esternalizzazioni e alienazioni. Penso all’assenza di operai comunali, ai servizi cimiteriali, alla farmacia comunale, all’edificio ex Vanoli. Si impoveriscono i colognesi che perdono due immobili nel centro storico e prossimi al Municipio".
Il capogruppo di «Cologno Concreta» Massimiliano Del Carro ci è andato ancora più pesante.
"Gli uffici comunali sono tutto tranne che, a livello strutturale, efficienti, moderni e curati dal punto di vista storico - ha osservato - l’edificio intero potrebbe essere utilizzato per ben altro, magari dando spazio all’imprenditoria locale, e la ex Bcc potrebbe divenire nuova sede di uffici più adeguati. Dissi in Aula tempo fa, a proposito dell’ex Vanoli, che avremmo potuto trasformarlo nella sede per la Polizia locale. Parole al vento perché in estate è stato aggiudicato in una gara pubblica".
Del Carro ha poi fatto un’ipotesi sul futuro dell’ex Bcc, che ha sollevato il disappunto della maggioranza.
"Oggi, come visto in altre occasioni, sono comunità straniere ad avere il denaro per comprare edifici di una certa importanza per fare loro attività - ha detto senza giri di parole - Non sono razzista, giro il mondo per lavoro, non c’è bisogno di fare quelle facce.... Oltre al solo denaro un’Amministrazione pubblica dovrebbe valutare anche il futuro, manca la lungimiranza".
A ruota è intervenuto anche il consigliere indipendente Francesco Basile, perplesso.
"Ho preparato una mozione solo una settimana fa per realizzare un centro socio-culturale nel parco della Rocca, e sono in attesa di un riscontro dal segretario comunale sotto il profilo formale - ha rivelato - nel documento parlo della possibilità di sedersi a un tavolo per superare le criticità che oggi caratterizzano il parco. Oggi questa proposta di alienazione mi spiazza: da un lato sono contento che si cominci a parlare di centro socio-culturale ma dall’altro l’operazione impone un costo non indifferente, sostenibile con la vendita di un immobile in centro. Chiedo cosa si vuole realizzare con questo intervento".
A chiudere è stato il capogruppo del centrodestra Marco Picenni.
"La nostra linea è quella di conservare il patrimonio immobiliare comunale e sfruttarlo appieno - ha affermato - Il contrario di quello che fa questa Amministrazione che sembra voglia spogliarsi del problema. A mio avviso la ex Bcc ha un potenziale di realizzazione immenso dal punto di vista dei servizi: penso alla Polizia locale, che ora paga un canone d’affitto, ma anche alle associazioni".
La replica della prima cittadina
Un coro di no dunque, ma la sindaca non ha fatto una piega.
"Nessun mistero, ci stiamo muovendo con le modalità tipiche di un ente locale - ha spiegato - Per riqualificare la Bcc abbiamo partecipato a due bandi ma non sono andati a buon fine. Nel frattempo abbiamo fatto una riflessione sugli spazi comunali in centro sui quali intervenire ma per farlo servono risorse, che non abbiamo. Quanto agli uffici del Municipio non vedo particolari criticità, anzi la sede del Comune qui ha il suo fascino. Si parla da tempo della Casa della Comunità e speriamo che si concretizzi così i locali in via Solferino si libereranno per altri servizi. Nessuna esternalizzazione estrema, nessun impoverimento ma più possibilità con gli oltre otto milioni di euro di contributi Pnrr che abbiamo incassato, a differenza degli otto di debito trovati, che ci impediscono di realizzare opere senza pagare mutui. Quanto alle associazioni stiamo riqualificando alcune sedi e le riassegneremo al termine dei lavori nella scuola media. La ex Bcc ha una collocazione strategica e mi auguro che possa essere di interesse per servizi che possano rivitalizzare il centro storico".
Del Carro allora è sbottato: «Si dà la responsabilità di valorizzare un’immobile ad altri perché non si è stati capaci di farlo... La differenza non la fanno i soldi ma le idee». «Votiamo al buio» ha tagliato corto Picenni.
La variazione è passata con i soli voti della maggioranza, Basile astenuto.
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