Fulvio Pagani contro l'Amministrazione comunale: "Il progetto per l'asilo nido non è sostenibile"
L'ex candidato sindaco pagazzanese Fulvio Pagani interviene a gamba tesa commentando il progetto dell'asilo nido in paese.
Intervistato dal Giornale di Treviglio, Fulvio Pagani ha usato parole molto critiche nei confronti del sindaco Daniele Bianchi, mettendo in dubbio la sostenibilità di un asilo nido a Pagazzano.
L'intervista
Nei giorni scorsi l'ex candidato sindaco di Pagazzano Fulvio Pagani, fondatore e presidente del Gruppo ecologico locale e dell'associazione di volontariato "Civiltà contadina" che gestisce il castello visconteo in paese, è stato intervistato dalla nostra testata e ha detto la sua sull'imminente realizzazione, in paese di un asilo nido in via Roma. Ecco di seguito il contenuto dell'intervista:
Un asilo nido in paese può essere un servizio importante, non crede?
Penso che sicuramente sia un servizio utile, ma mi domando se sia sostenibile in un Comune come il nostro. Costruire l’edificio è la cosa più semplice, il difficile sarà poi mantenerlo e sostenerne l’equilibrio economico. Chi pagherà il personale della struttura? Un’eventuale cooperativa accetterà di gestire il servizio se avrà un riscontro economico, e su Pagazzano credo che sia difficile che ciò accada, per la limitatezza di bambini. Allora che si fa, si apre ad altri Comuni? Si può collaborare per avere quantomeno un saldo alla pari?
Come vede il confronto con gli altri nidi in zona?
Se guardiamo agli altri asili nidi sul territorio, vediamo che più o meno tutti hanno problemi economici e la cittadinanza deve intervenire con risorse comunali per ripianare le negatività di un servizio di questo tipo, di cui comunque non si può discutere l’utilità e l’importanza. E’ certamente un passo in avanti per la civiltà, qualcosa di bello e utile, ma a Pagazzano può funzionare? Secondo me no, poi magari il tempo mi darà torto. Siamo già in una sorta di associazionismo, val la pena cambiare le cose?
Si pecca di campanilismo, dunque?
In un certo senso sì, mi sembra una questione simile a quella dei campi da calcio che sono come grandi cattedrali nel deserto, con ogni paese che ha il suo e fa poi fatica a metterci dentro i giocatori. Con una gestione migliore in accordo tra enti si possono gestire meglio i soldi pubblici.
Quanto alla collocazione del nido in via Roma, cosa ne pensa?
Credo sia il luogo meno indicato perché si va a edificare in un’area verde destinata al verde pubblico: negli ultimi quattro anni abbiamo avuto solo tagli e nessuna piantumazione, stiamo continuando il trend. Mi domando: non ci sono altre soluzioni? Porto un’idea che ho sentito in paese: lì vicino c’è l’ex calzificio, un edificio abbandonato e degradato, con tanto di amianto. Si sarebbe potuto pensare di acquistare l’area e ottenere il doppio vantaggio di bonificare un’area inservibile e recuperarla, mantenendo al contempo l’area verde lì vicino.
Quanto agli alberi, però, il sindaco ha promesso una piantumazione prima ancora che partano i lavori…
Certo. Tuttavia ha avuto tutto l’autunno e l’inverno: perché non ha rimosso gli alberi e li ha ripiantati in zona industriale o in un’area verde pubblica? No, li rimuove ora per evitare critiche, ma le critiche se le prende comunque perché non ha saputo portare avanti il discorso nel modo corretto. Quelle piante sono state messe lì dal gruppo ecologico, che le ha curate nei primi anni; ora ci vediamo tolto anche quel poco che abbiamo.
Perlomeno, guardando alla situazione ambientale in paese, sono state completate le demolizioni del piano Arsenal..
Questo lo dice il sindaco. Vada lui stesso a vedere i copertoni nel piazzale dell’ex allevamento: copertoni che erano usati per ancorare i teloni di foraggio, sono anni che non si usano ma sono ancora lì, ad accumulare acqua piovana quando andrebbero invece smaltiti come rifiuti speciali. Poi parliamo della campagna di prevenzione contro le zanzare tigre. Partano da lì. Senza contare che i vicoli Donizetti ed Europa sono ancora chiusi. Quest’Amministrazione non ha fatto grandi cose, non so come possa stimarsi per un’operatività che non ha avuto.