Fondazione Zanoncello, la minoranza chiede la testa del Cda
Martedì durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale il gruppo di minoranza "Ascoltiamo Calcio" ha messo in discussione la gestione Rsa
Martedì durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale il gruppo di minoranza "Ascoltiamo Calcio" ha messo in discussione la gestione Rsa di Calcio.
Zanoncello, la minoranza chiede la testa del CdA
Martedì durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale il gruppo di minoranza "Ascoltiamo Calcio" ha messo in discussione la gestione Rsa di Calcio.
"Alla luce delle ormai periodiche uscite di articoli riguardanti la struttura - ha detto il capogruppo Pietro Quartini- abbiamo pensato che questa pubblicità negativa allarmasse la sindaca proprio perché il Cda della struttura è di sua nomina. La prima cittadina ha scelto persone di sua fiducia e pur rispettandone la piena autonomia operativa, pensavamo chiedesse delucidazioni a riguardo. Pertanto lo facciamo no".
Il capogruppo di Ascoltiamo Calcio ha evidenziato l’operato del Cda della casa di riposo elencando una serie di presunti errori amministrativi come l’assunzione di personale qualificato non necessario nella struttura in quanto già presente, il progressivo rincaro delle rette degli ospiti, la rescissione del contatto con la società che gestiva le paghe, per terminare con la sentenza del tribunale di Bergamo che annulla il licenziamento di una dipendente e ne stabilisce il reintegro e il pagamento di un risarcimento.
"Credo di aver sufficientemente illustrato l’evoluzione della situazione della casa di riposo e ho chiesto alla sindaca, le sue intenzioni a riguardo. - ha detto Quartini - Ci sono, a nostro parere, tutte le condizioni necessarie per cui facendo appello all’articolo 44 dello statuto del Comune, diano la facoltà di revocare il Consiglio di Amministrazione nominato. Comunque indipendentemente da ciò, noi ma anche la gente di Calcio riteniamo la sindaca moralmente responsabile di questa situazione" .
La replica della sindaca
La replica della prima cittadina non si è fatta attendere.
"Con le persone da me indicate non ho avuto grandi rapporti - ha detto Elena Comendulli - se non in seguito alla riunione di presentazione della situazione disastrosa da loro trovata al momento dell’insediamento. Da lì è partito il resto. Ribadisco che ci sono delle scelte che non devono essere rendicontate alla sottoscritta. Io non ho alcun potere sulla casa di riposo. Siamo e sono stata spettatrice di una situazione che si è evoluta. Io mi devo attenere al mio ruolo, che non è quello di andare a sindacare perché non posso, circa il bilancio, non ho voce in capitolo riguardo a situazioni che mi vengono illustrate. Io con i membri del CdA della Fondazione mi posso interfacciare solo in forma amichevole. Se ci sono criticità forti e irregolarità gli organi preposti all’intervento sono Ats e Regione Lombardia. L’essere moralmente accusata di aver messo persone poco adatte ad amministrare la struttura è una caduta di stile".
Presunte irregolarità
Gli animi si sono scaldati riguardo le presunte irregolarità del bilancio e la possibilità di intervento e revoca del Cda da parte del sindaco che non può nemmeno agire sul revisore dei conti della struttura che attesta la corretta gestione amministrativa.
"Solo per chiudere il discorso - ha detto il consigliere Quartini - pongo questa domanda: di fronte al potere di revoca, qualora il presidente della Fondazione dovesse essere condannato penalmente, come si porrebbe la sindaca?".
"L’unica cosa che conta è la carta - ha replicato Elena Comendulli - quando io avrò su carta quello è stato ventilato, sarà mia cura rivolgermi a mie spese, a un legale. Quello che riguarda il futuro non è dato sapere, ora. Questa Amministrazione comunale ha agito correttamente, e anche io ho fatto quanto era possibile, nel momento in cui sono stata chiamata a farlo, meravigliandomi di alcune situazioni. Questo non mi dà il potere di mandarli a casa. Alla loro scadenza verrà emanato un nuovo bando e tutti quelli che fuori si permettono di criticare, abbiano il coraggio di mandare la propria candidatura e di esporsi".