Ex Ipb scatena la polemica in aula
La minoranza ha chiesto una presa di posizione, ma il sindaco Gigliola Breviario preferisce attendere.
Ex Ipb, la maggioranza preferisce attendere. Nessuna presa di posizione ufficiale, né assemblea pubblica né audizione con la società costruttrice.
Ex Ipb: il Comune resta alla finestra
Quella del collegamento nord-sud Bergamo-Treviglio è un tema annoso che, se realizzato, avrebbe risvolti importanti sul territorio. Non poteva quindi che finire anche al centro del dibattito consigliare. A metterlo sul tavolo in due distinte sedute è stato il consigliere di minoranza Giancarlo Sordelli, che ha interrogato la maggioranza e proposto un’assemblea pubblica sull’argomento.
«Tutti gli azionisti della società si sono espressi, tranne Pontirolo», ha aggiunto il collega Alessandro Vigentini. A rispondere è stato il sindaco Gigliola Breviario, che ha fatto subito notare come il progetto risalga al 2012: «Quando mi chiederanno un parere su quello definitivo deciderò. Dovrei dire sì o no sulla base di cosa?», ha tagliato corto. Parole che hanno fatto sgranare gli occhi al forzista: «Lei è azionista, come fa a non avere la documentazione? Se non l’ha chiesta è un comportamento che denota menefreghismo». Il sindaco, dal canto suo, ha fatto spallucce: «Non ho chiesto, ma non è arrivato nulla».
Audizione con la società rifiutata
La querelle è ripresa ancora più violenta la seduta successiva.
«In Consiglio a Treviglio ho partecipato a un’audizione tenuta dal presidente della società, dove i consiglieri che hanno potuto porre domande e fare osservazioni - ha spiegato Sordelli - Potremmo richiederla qui, anche noi abbiamo domande». Ma anche questa proposta è stata affossata dal primo cittadino.
«Il progetto è della società, magari una strada lastricata d’oro, non è detto che poi verrà applicato - ha ribadito - Provincia e Regione non hanno ancora comunicato cosa intendono fare, è tutto fermo alla conferenza servizi del 2012. Mi sembra che la società voglia raccogliere consensi, è un business, lo capisco». Bonomi allora è sobbalzato: «Siamo soci, il progetto deve essere discusso da tutti, ci sono anche delle associazioni che hanno idee in merito. L’Amministrazione è rassegnata a subire decisioni dall’alto. E’ adesso il momento in cui si può condizionare il progetto, chiediamo l’aiuto della cittadinanza invece di chiudere tutto nel palazzo».
Contestazione dal pubblico
Tutto finito? Nemmeno per sogno. A sorpresa, seduto fra il pubblico, è scattato in piedi Mario Vigentini, membro del comitato «Ambiente è vita» che, andandosene dall’aula, ha urlato contro la maggioranza: «La proposta doveva essere accolta perché tutti i cittadini sono azionisti, è adesso che si può fare qualcosa. Il comitato poi non è mai stato nemmeno interpellato».
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