Esplode la spesa sociale, sui Comuni è pronta ad abbattersi la scure di nuovi tagli
Situazioni di fragilità vecchie e nuove, ma sicuramente aumentate, disagi psicologici, disabilità, interventi a protezione di donne e minori in situazioni di violenza e abusi.
"Andrà tutto bene" ci si ripeteva nei mesi in cui la pandemia si abbatteva sul nostro Paese come nel resto del mondo. Quattro anni dopo, a ben vedere, arcobaleni e cieli azzurri stonano non poco con il panorama tetro e preoccupante di una spesa sociale sempre più alta e insostenibile. Situazioni di fragilità vecchie e nuove, ma sicuramente aumentate, disagi psicologici, disabilità (che nelle scuole si traduce in assistenza educativa), interventi a protezione di donne e minori in situazioni di violenza e abusi. La lista è lunga e costosa. Le risorse, invece, sono sempre meno con i Comuni ormai costretti a raschiare il fondo del barile in cerca dell’ultimo centesimo da poter investire per garantire i servizi.
Esplode la spesa sociale anche nella bergamasca
I Bilanci di previsione in approvazione a dicembre lo dimostrano con i numeri. La spesa sociale è esplosa in tutta la provincia di Bergamo e le difficoltà, legate al reperimento di risorse, non miglioreranno con il prossimo anno.
Una conferma arrivata anche durante la 41esima Assemblea dell’Anci, che si è tenuta dal 20 al 22 novembre scorso al Lingotto Fiera di Torino, per bocca del ministro dell’Economia e della Finanze Giancarlo Giorgetti che ha parlato di soluzioni che riescano a "conciliare le esigenze locali con il conseguimento degli obiettivi complessivi del Paese". Per assicurare la coerenza con le nuove regole europee e individuare parte delle risorse destinate al finanziamento della manovra "è stato necessario richiedere sacrifici a tutti", ha spiegato Giorgetti durante l’assemblea confermando - di fatto - che nella legge di Bilancio, ancora in discussione, non ci sarà nessuna marcia indietro.
I tagli nella nuova legge di Bilancio
Tra le novità contenute nella nuova manovra in discussione c’è, infatti, il contenimento della spesa che si ottiene applicando un accantonamento obbligatorio di parte corrente spendibile l’anno successivo in conto capitale o con riduzione di disavanzo/debito.
"Oltre al taglio dei trasferimenti statali - ha commentato la sindaca di Ciserano Caterina Vitali, tra i primi cittadini presenti a Torino - viene introdotta questa nuova norma, molto simile al vecchio “Patto di stabilità” che non asseconda la libertà di investimento di ogni singolo Comune in base alle sue peculiari necessità".
Non solo. I Comuni dovranno fare i conti anche con un altro taglio riguardante, questa volta, le piccole e medie opere.
"Ogni anno dal 2018 i Comuni hanno potuto contare su un contributo destinato a interventi che ha permesso di efficientare edifici, promuovere la sicurezza stradale e interventi legati all’edilizia che in questi anni ha fatto da traino all’economia - ha aggiunto Vitali - Ma dal 2025 il taglio sarà totale (per Ciserano 70mila euro in meno, ndr)".
Per Enti con più di 20 dipendenti la nuova legge di Bilancio prevede, inoltre, la possibilità di coprire solo fino al 75% con il rischio di paralizzare la macchina amministrativa.
"A ciò si unisce l’ennesimo blocco delle assunzioni (a fronte di quattro cessazioni si potranno assumere solo tre persone), in un periodo storico in cui aumentano i bisogni e i Comuni sono sottoposti alle importanti sollecitazioni legate ai numerosi investimenti PNRR - ha aggiunto il sindaco di Cologno Chiara Drago, anche lei presente all’Assemblea annuale dell’Anci - Serve un cambio di rotta, per riconoscere agli Enti locali maggiori risorse e maggiori margini di manovra. Diversamente, rispondere ai bisogni dei cittadini sarà sempre più difficile".