L'intervista

Erik Molteni, un anno in Provincia. Con lo sguardo alle amministrative di Treviglio

"Io candidato sindaco? Sono un uomo di partito, se me lo chiedono ci sono. Ma prima serve la squadra"

Erik Molteni, un anno in Provincia. Con lo sguardo alle amministrative di Treviglio

A pochi giorni dal primo anniversario dalla sua elezione a consigliere provinciale, Erik Molteni traccia un bilancio di questo dodici mesi in via Tasso, dove gli sono state conferite le deleghe a Sviluppo territoriale, Ufficio Europa, Agenda strategica e Servizi ai Comuni. E comincia anche guardare alla primavera del 2027, quando ci saranno le elezioni per decidere il nuovo sindaco di Treviglio. Uno dei nomi che si stanno facendo per il centrosinistra è proprio il suo.

Come sta procedendo l’esperienza in Provincia?

“Faticosa, ma bellissima. Sto imparando molto e sto conoscendo molte persone sul territorio. Dopo un primo periodo di rodaggio, ho cominciato a capire i meccanismi di questa macchina che è molto complessa. Ho dovuto anche cambiare approccio, perché io ho sempre fatto il consigliere di opposizione, mentre a Bergamo sono in maggioranza. Il mio obiettivo era quello di avvicinare la Provincia alla gente che vive nelle nostre città e nei nostri paesi. Ho lavorato molto sui bandi su servizi ai Comuni, aiutandoli a districarsi nella jungla dei bandi messi a disposizione dall’Europa. Lo scorso giugno mi sono anche recato in Slovenia per un evento in rappresentanza della Provincia, mentre a fine ottobre sarò a Bordeaux, in Francia per il Forum Mondiale dell’Economia Sociale e Solidale”.

E per la Pianura quale è stato il suo apporto?

“Ho affrontato e sto affrontando tutte le questioni spinose che riguardano la Pianura. Tra questi il tema dell’autostrada Treviglio-Bergamo, quello del Data Center ad Arcene, le molestie olfattive della Ecb a Treviglio e tante altre questioni amministrative minori, comunque importanti”.

Alcuni di questi temi saranno anche al centro della campagna elettorale per le amministrative del 2027 a Treviglio. A proposito: per il candidato sindaco del centrosinistra è stato fatto il suo nome…

“Ovviamente per me è motivo di soddisfazione perché vuol dire che il mio lavoro viene apprezzato. A mio parere, però, bisogna essere candidati dalla squadra, non candidarsi. Il nome che rappresenterà il centrosinistra alle elezioni dovrà uscire all’unanimità dalla coalizione che lo sosterrà. Per quanto mi riguarda, sono un uomo di partito con un imprinting civico, quindi se mi venisse chiesto di provare a conquistare la poltrona di primi cittadino ovviamente ci penserei. Ma, lo ribadisco, la cosa più importante è quella di creare prima una squadra. Se vogliamo cambiare Treviglio dobbiamo avere le idee chiare per offrire un’alternativa. Bisogna alzare l’asticella della proposta amministrativa. C’è bisogno di assessori e di un gruppo forte che convinca i cittadini che noi siamo la scelta giusta. Il candidato sindaco è solo la punta dell’iceberg”.