Arcene

Elezioni, è scontro totale ad Arcene tra il sindaco e la sua stessa lista

Si accusano a vicenda di tradimento, dopo lo scontro sul data center e il passaggio del primo cittadino al gruppo d'opposizione

Elezioni, è scontro totale ad Arcene tra il sindaco e la sua stessa lista
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È rottura totale tra «Insieme per Arcene» e il sindaco Roberto Ravanelli, che si accusano a vicenda di tradimento. Non è tardata ad arrivare la dura reazione del gruppo di maggioranza di fronte alla decisione del primo cittadino di candidarsi alle prossime elezioni, seppur in veste di consigliere, tra le fila dell’attuale minoranza «CambiArcene».

Il sindaco Ravanelli "passa" alla minoranza «CambiArcene»

Tale inaspettata scelta, scaturita in seguito al Consiglio comunale dello scorso martedì che ha messo Ravanelli di fronte al voto contrario espresso dai suoi quattro consiglieri Andrea Rozzoni, Lidia Tozzi, Fabio Ghidotti e Maurizio Quirico durante l’approvazione del nuovo PGT, conseguita poi soltanto grazie al voto favorevole dell’intera opposizione, ha suscitato le ire di «Insieme per Arcene», al governo del paese da oltre tre decenni.

«Abbiamo appreso con estrema delusione la notizia del cambio di casacca del sindaco Ravanelli – ha esordito il gruppo di maggioranza nel comunicato divulgato qualche giorno fa – Oggi appare evidente, dopo il voto in Consiglio comunale e la dichiarazione del primo cittadino, che il Piano di Governo del Territorio, il più importante documento programmatico all'interno di un Comune che segna indelebilmente il futuro dell'intero paese e dei nostri figli, sia stato redatto fin dal principio con l'accordo e il sostegno della minoranza senza considerare la ferma contrarietà della maggior parte del nostro gruppo, grazie al quale il sindaco è stato eletto, e in particolare dei quattro consiglieri che si sono opposti alla sua approvazione».

La guerra sul PGT e sul "maledetto" data center

All’origine dei dissapori e del mancato sostegno al PGT da parte di Rozzoni, Tozzi, Ghidotti e Quirico si sono collocati la revisione del PLIS della Gera d’Adda e la conseguente probabile costruzione di un data center nell’area a ovest della stazione ferroviaria, nonché la realizzazione di una logistica nell’area dell’ex Cascina Nuova. Entrambi i progetti, sostenuti incondizionatamente da Ravanelli e da «CambiArcene», sono stati presi di mira da una parte della maggioranza che li ha ritenuti dannosi per il futuro del paese e per il benessere psico-fisico dei cittadini.

«Il PGT non considera, anzi, contravviene ai principi di salvaguardia dell’aree verdi e del consumo di suolo, che sono stati i principali cavalli di battaglia di “Insieme per Arcene” – si legge ancora nel comunicato – Negli ultimi trent'anni i cittadini hanno scelto di affidare il paese alla nostra lista, anche e soprattutto, in nome di questi principi. La scelta di approvare questo Pgt sembra dare priorità a interessi economici a breve termine che al momento nessuno conosce. Nemmeno chi ha portato avanti con fermezza la questione al momento è in grado di quantificare il rapporto tra il sacrificio di parte del territorio e gli eventuali benefici per la nostra comunità».

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