Arcene

Il Pgt "passa" grazie ai voti della minoranza e Ravanelli valuta di candidarsi... ma con l'opposizione

Il sindaco sta pensando di coalizzarsi con "CambiArcene" per dare continuità, seppur in veste di consigliere, al lavoro svolto nell’ultimo quinquennio

Il Pgt "passa" grazie ai voti della minoranza e Ravanelli valuta di candidarsi... ma con l'opposizione
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Il Consiglio comunale approva il Piano di Governo del Territorio con 9 voti favorevoli su 13, ma la maggioranza di «Insieme per Arcene» si divide e il sindaco Roberto Ravanelli valuta di ricandidarsi alle prossime elezioni con la fazione opposta.

Ravanelli si ricandida ma con l'opposizione

È successo di tutto nella seduta fiume andata in scena martedì sera nella sala consiliare di piazza della Civiltà Contadina, a cui hanno partecipato anche l’architetto Roberto Pagliaro e, da remoto, l’ingegnere Marcello Fiorina, responsabili tra gli altri della stesura del documento. Durante la lettura e l’analisi delle 17 osservazioni pervenute negli ultimi 30 giorni e delle relative controdeduzioni tecniche infatti, il primo cittadino ha dovuto fare i conti con il dissenso del suo vicesindaco Andrea Rozzoni e dei suoi consiglieri Lidia Tozzi, Fabio Ghidotti e Maurizio Quirico, riuscendo a portare a casa l’approvazione del PGT soltanto grazie all’appoggio totale del gruppo di minoranza «CambiArcene», con il quale ora sta pensando di coalizzarsi in vista delle prossime amministrative per dare continuità, seppur in veste di consigliere, al lavoro svolto nell’ultimo quinquennio.

Il Pgt spacca la maggioranza

«Non ho accettato di differire l’approvazione del PGT a favore della prossima Amministrazione – ha esordito Ravanelli in Consiglio – perché è giusto portare a termine il duro lavoro di tanti anni. Le imminenti elezioni non rappresentano un motivo valido per rinviare la votazione. Basti pensare che la scorsa settimana a Bergamo hanno approvato il PGT malgrado il sindaco Gori sia in scadenza e non possa più ricandidarsi, a differenza del sottoscritto che è ancora in tempo per farlo».

Ma non più con «Insieme per Arcene» e con alcuni suoi esponenti, che già mesi fa gli avevano voltato le spalle mostrando serie perplessità in merito a due progetti oggetto del nuovo PGT, ovvero la revisione del PLIS della Gera d’Adda nell’area a ovest della stazione ferroviaria e la realizzazione di una logistica nell’area dell’ex Cascina Nuova.

«La modifica al PLIS – ha proseguito il sindaco – è stata fatta in funzione della possibilità di installare il data center, che però ad oggi è un’ipotesi che soltanto la prossima Amministrazione potrà realizzare o archiviare. La variazione proposta non provoca una riduzione delle aree agricole del PLIS che in realtà aumenterebbero perché, pur togliendo i 50mila metri quadrati del data center, ne verrebbero aggiunte altre».

L'occasione del data center

«Ma se il data center è solo un’ipotesi – ha replicato Ghidotti – perché è necessario fare ora lo stralcio del PLIS? Si potrebbe fare in seguito, quando concretamente prenderà piede la costruzione del data center, lasciando l’incombenza a chi verrà eletto dopo di noi, invece di togliere ora una tutela ai nostri cittadini».

La risposta è arrivata dal capogruppo dell’opposizione Vladimiro Poletti.

«Con lo stralcio garantiamo ad Arcene, così come se l’è garantita Ciserano con la creazione della vicina sottostazione elettrica, un’area strategica su cui realizzare opere di interesse sovracomunale come il data center».

«Ciò non toglie – ha ribattuto il vicesindaco Rozzoni – che questa decisione sia in chiaro contrasto con le linee di mandato di “Insieme per Arcene”».

L'ipotesi di una logistica

Dal PLIS il dibattito è poi virato sulla logistica di circa 20mila metri quadrati che dovrebbe sorgere nell’area dell’ex Cascina Nuova.

«Vent’anni fa – ha spiegato Ravanelli – quell’area che un tempo era di tipo agricolo è stata trasformata in area artigianale-industriale. Dopo anni di abbandono e degrado, è stata finalmente acquistata all’asta da “Officine Mak”, che ha proposto l’installazione di una logistica con cui, non solo non ci sarà ulteriore consumo di suolo pubblico perché quel suolo è già stato consumato, ma l’intera zona sarà finalmente bonificata».

Le migliorie che verrebbero apportate dalla logistica però, non hanno convinto appieno i quattro consiglieri dissidenti.

«Come amministratori – ha dichiarato Ghidotti – noi siamo coloro che devono tutelare la salute dei nostri cittadini. Non possiamo sottovalutare il correlato aumento del traffico veicolare e l’inadeguatezza infrastrutturale al sostenimento di tale carico».

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