Celebrazione

Dopo ottant’anni la comunità festeggia il 25 aprile

Ne ha dato notizia l'assessore alla Cultura Alessandro Pelucchi in Aula

Dopo ottant’anni la comunità festeggia il 25 aprile
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Dopo 80 anni Urgnano finalmente volta pagina e come tutta l’Italia celebrerà il 25 aprile. Una decisione storica, che l’assessore alla Cultura Alessandro Pelucchi ha definito "un passo verso la riconciliazione".

Sì alla celebrazione del 25 aprile

Una mezza rivoluzione o poco ci manca per Urgnano, dove finora quello che che per gli italiani è un giorno di festa, è stato un vero e proprio tabù, per via del noto eccidio che segnò il paese e impedì di fatto normali celebrazioni ufficiali. Artefice ne è l’Amministrazione guidata dal sindaco Marco Gastoldi, che ha deciso di portarla avanti nell’anno in cui ricorre l’80esimo anniversario della Liberazione. Del resto la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti domenica 23 aprile 2023 da parte dei "Combattenti e Reduci", seguito dal tour in bicicletta per le vie del centro di Attilio Amighetti, con il Tricolore sulle spalle e un cartello con la scritta "La ricorrenza del 25 Aprile è qui?", erano stati gesti eclatanti, che avevano anche acceso un dibattito politico, segnale chiaro che qualcosa stava cambiando.

Un passo verso la riconciliazione

La clamorosa scelta è stata palesata nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, in seguito alla richiesta di delucidazioni da parte del capogruppo di centrodestra Simone Bonfadini, che peraltro ha terminato anzitempo la seduta consiliare per il lieto evento della nascita del figlio Edoardo.
La sua domanda è arrivata dopo la presentazione del Documento unico di Programmazione (Dup) da parte dell’assessore al Bilancio Efrem Epizoi.

"Ho visto che, tra gli altri progetti culturali, ce n’è uno proposto per la prima volta - ha fatto notare Bonfadini - riguarda la celebrazione del 25 aprile che, in paese, si è sempre fatta in modo diverso, diciamo così... Questa nuova scelta che state portando avanti come si sostanzia? Organizzerete il minimo previsto dalla legge o anche altre attività visto che si citano le associazioni d’Arma del territorio?".

A chiarire meglio gli intendimenti dell’Amministrazione è stato Pelucchi, che ha faticato a trovare le parole giuste affrontando quello che per la comunità resta un nervo scoperto.

"Siamo arrivati al termine di un ragionamento che ci mette nella condizione di poter far coincidere questa nuova pagina per quanto riguarda le celebrazioni storiche di Urgnano con l’80esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale - ha spiegato - ci sembrava doveroso ricordare i Caduti urgnanesi. Un passo che, per rispetto verso una delle tante tragedie che tutte le guerre implicano, non è stato fatto. In particolare mi preme a questo punto ricordare che, anche per i protagonisti della tragedia occorsa che tutti conosciamo, si era espressa una sorta di riconciliazione che non è mai avvenuta e che noi pensiamo di mettere in atto in questo 80esimo anniversario. Sarà una celebrazione sobria, dai contenuti civili e religiosi, che si svolgerà in due momenti: il 25 in forma laica, al monumento ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale, e il 27 in forma religiosa, nella Parrocchiale, con una cerimonia di commemorazione. Un primo passo verso una forma di riconciliazione che è sempre stata auspicata ma che doverosamente è stata procrastinata fino ad oggi, per evitare il clamore e la sovrapposizione di un momento dovuto per la Repubblica a quella che è stata la tragedia urgnanese".

"Comprendo la difficoltà di mettere insieme le due cose a Urgnano" ha chiosato Bonfadini.
A margine, l’assessore è entrato maggiormente nel dettaglio.

"La commemorazione si celebrerà in due momenti distinti per permettere alla comunità di partecipare, nella giornata di domenica 27, alla funzione religiosa, al termine della quale sul sagrato della chiesa ascolteremo la campana in ricordo dei Caduti urgnanesi - ha spiegato - Il 25 aprile ci sarà invece, come detto, una breve cerimonia istituzionale al monumento ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale. La decisione è stata comunicata alle associazioni d’Arma già da tempo e saranno invitate a partecipare alla ricorrenza. Non si vuole entrare in contrasto con una rispettosa consuetudine ma dare risalto al sacrificio di tanti urgnanesi, che trovarono la loro infausta fine durante la guerra. Un ricordo che, senza poggiare su alcuna deriva ideologica, vede nella Festa della Liberazione l’esaltazione di quei principi posti a fondamento della Carta costituzionale".

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