Lezioni da casa

Didattica a distanza per le superiori, Molteni: "E' la certificazione di un fallimento"

Contrario il sindaco di Milano Beppe Sala. Oggi si terrà un confronto per chiedere di rivedere la misura e inserire una quota di lezioni in presenza.

Didattica a distanza per le superiori, Molteni: "E' la certificazione di un fallimento"
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Ancora banchi vuoti nelle classi delle scuole superiori della Lombardia. Lo stabilisce l'ordinanza firmata ieri dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, ma criticata questa mattina dal sindaco di Milano, Beppe Sala. La scelta della didattica a distanza non piace nemmeno a Treviglio dove ha ricevuto la dura condanna del consigliere del Pd Erik Molteni, insegnante di professione.

Il sindaco di Milano contro la didattica a distanza

Da lunedì, dunque, gli studenti delle scuole superiori lombarde resteranno a casa: una scelta non condivisae che ha spinto il sindaco di Milano a chiedere un confronto, oggi pomeriggio, per rivedere e migliorare la misura.

“Nella frenesia del momento ci è sfuggita la didattica a distanza esclusiva per le superiori. Ripensiamoci”. E' quanto ha dichiarato questa mattina il sindaco di MilanoBeppe Sala in diretta ai microfoni di Rtl 102.5.

Didattica a distanza, Sala ci ripensa?

L’ordinanza è stata firmata ieri pomeriggio, mercoledì, e prevede che da lunedì tutti gli studenti delle scuole superiori della Lombardia seguano le lezioni da casa. Ma stamattina è arrivato il clamoroso dietrofront del primo cittadino di Milano.

“Nella fretta ci è sfuggita questa parte – ha ammesso – Personalmente sono contrario e preferirei un’alternanza con le lezioni in presenza”.

Sala ha poi chiesto per oggi una nuova videoconferenza con il presidente della Regione Attilio Fontana per analizzare la questione.

Molteni: "E' la certificazione di un fallimento"

Dure le parole di Erik Molteni, consigliere comunale del Pd trevigliese e, soprattutto insegnante di professione.

"Con il ritorno alla didattica a distanza, la scuola torna a pagare un prezzo altissimo - ha commentato Molteni - E, insieme a lei, milioni di ragazzi con le loro famiglie. È la certificazione di un fallimento che ricadrà sulla crescita didattica ed educativa dei nostri ragazzi, che negli scorsi mesi hanno già pagato a caro prezzo questa situazione. Rimane il grande rammarico, ma forse è più corretto dire la rabbia, che da aprile ad oggi non si sia lavorato sul potenziamento del trasporto pubblico, vera criticità per gli studenti, e sul tracciamento dei contagi, l'arma più affidabile per contrastare la diffusione del virus. A tutto questo si aggiunge una problematica non secondaria: non tutte le famiglie hanno la possibilità di far seguire i propri figli a zii e/o nonni, con il concreto rischio di avere ragazzi a casa a dover gestire, oltre agli impegni scolastici, anche tutto il resto della quotidianità. Un pensiero particolare poi ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e a tutto il personale ATA, che in questi mesi hanno duramente lavorato per rendere la scuola un luogo accogliente e sicuro".

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