Danni maltempo estivo in Lombardia: no del governo allo stato di emergenza

I danni stimati attraverso la raccolta delle schede Rasda ammontavano a oltre 207 milioni di euro.

Danni maltempo estivo in Lombardia: no del governo allo stato di emergenza
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Danni maltempo estivo in Lombardia: no del governo alla richiesta dello stato di emergenza inoltrata da Regione Lombardia il 22 agosto e relativa ai violentissimi fenomeni che avevano colpito, tra fine luglio e metà agosto, in particolar modo i territori di Brescia, Bergamo, Cremona e Lodi.

Danni maltempo estivo in Lombardia: no allo stato di emergenza

Non è stata accolta la richiesta dello stato di emergenza per i danni causati dagli eccezionali fenomeni meteorologici (le supercelle Hp o downburst) che hanno colpito la Lombardia tra il 25 luglio e il 13 agosto, devastando diverse province e creando enormi danni anche nel bresciano.

Lo ha deciso la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento centrale della Protezione civile), che ha respinto cosi’ al mittente la richiesta inoltrata da Regione Lombardia il 22 agosto, dopo che le supercelle avevano flagellato quasi tutte le province lombarde.

La posizione del governo

Secondo il governo “gli eventi in argomento non sono tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria”, si legge nella lettera firmata dal capo dipartimento Angelo Borrelli, ritenendo che “gli stessi non siano ascrivibili alla tipologia di eventi contemplati” dalla normativa in materia.

Il Consiglio dei ministri riunitosi ieri sera a Palazzo Chigi, invece, su proposta del premier Giuseppe Conte ha deliberato, fra gli altri provvedimenti di Protezione civile, la proroga di 12 mesi dello stato di emergenza nei territori delle regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto e delle province autonome di Trento e Bolzano colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati a partire dal 2 ottobre 2018.

 

La reazione dell’assessore regionale Foroni

Secondo l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni si tratta di una decisione “irricevibile”.

“A fronte delle eccezionali manifestazioni di maltempo che, da più di un anno, stanno flagellando la nostra regione con una frequenza fuori del comune, mi sarei aspettato dal governo quantomeno un segnale di vicinanza e di solidarietà per le popolazioni messe così a dura prova – ha dichiarato l’assessore – Fino ad ora il ‘sistema Lombardia’ ha retto, facendo tantissimo sia dal punto di vista della prevenzione che dell’emergenza, con stanziamenti di decine di milioni per opere contro il dissesto idrogeologico, ma a questo punto la situazione sta divenendo economicamente insostenibile anche per la Regione più virtuosa ed efficiente d’Italia”.

Cinque mesi faRegione ha deciso di coprire in toto le spese sostenute per i lavori di pronto intervento a seguito di calamità naturali per gli oltre mille Comuni lombardi con meno di 5mila abitanti e successivamente ha destinato 48 milioni di euro per 70 opere di difesa del suolo in tutta la Lombardia, piu’ altri 7,7 milioni ottenuti grazie alle economie di bilancio.

“Se è pur vero che dal Dipartimento di Protezione civile abbiamo sempre avuto la massima collaborazione nel far fronte alle emergenze, d’altro canto gli 80 milioni nel triennio attribuiti alla Lombardia dal ministero dell’Ambiente, a fronte degli oltre 140 originariamente previsti da Italia Sicura, sono una cifra assolutamente insufficiente per le necessità del nostro territorio – ha sottolineato Foroni – L’appello al Governo è quindi di sbloccare al più presto i fondi necessari a far fronte ai danni e a ritornare al più presto sui suoi passi per quanto riguarda la decisione di respingere questa richiesta di stato di emergenza. Non vorrei che, con il cambio del governo, sia mutato quel necessario atteggiamento di attenzione verso Regione Lombardia”.

La conta dei danni

I danni stimati attraverso la raccolta delle schede Rasda (che consente agli enti locali di segnalare i danni alla Regione) ammontavano a oltre 207 milioni di euro, più altri 86 milioni relativi alle sole attività agricole. Brescia
la provincia più colpitacon quasi 125 milioni di euro di danni segnalati, seguita da Bergamo (più di 26 milioni), Cremona (17 milioni) e Lodi (oltre 15 milioni).

Dure le reazioni della Lega

Il commento del segretario della Lega Lombarda, il deputato Paolo Grimoldi:

“Questo Governo ha già ampiamente dimostrato di essere nemico della Lombardia, dove infatti Cinque Stelle e Pd continuano a precipitare in termini di consensi elettorali. Lo dimostrano i fatti: l’autonomia regionale bloccata, il disinteresse per le Olimpiadi del 2026, i ritardi nei fondi per le infrastrutture. Ma adesso la misura è colma, non possiamo accettare che questo Governo tenuto insieme solo dal vinavil delle poltrone, respinga senza un vero motivo la sacrosanta richiesta presentata dalla Regione Lombardia di stato di emergenza per i danni causati dalle bombe d’acqua e dalle trombe d’aria che hanno colpito la Lombardia tra il 25 luglio e il 13 agosto. Questa assurda e insensata decisione della Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento centrale della Protezione civile) rappresenta un insulto verso la Lombardia, i suoi enti locali, i cittadini lombardi, gli agricoltori e gli allevatori così gravemente colpiti. Ci arrangeremo, faremo da soli, magari ci terremo qualche spicciolo dei 56 miliardi che ogni anno regaliamo a Roma come residuo fiscale, ma a questo punto il premier Conte, che oggi con faccia di bronzo fa passerella a Milano, e i suoi improvvisati ministri non si facciano più vedere in Lombardia, altrimenti rischiano di sporcarsi l’abito buono con lanci di pomodori, anche se sarebbe un peccato sprecare dei pomodori per queste mezze figure, per questi dilettanti allo sbaraglio, che tra qualche mese saranno spazzare via dal voto…”

Così Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, al Cibo e ai Sistemi verdi:

“Ora capiamo perché ad agosto non si era fatto vedere nessuno del governo. In venti giorni di maltempo la Lombardia ha subito danni per 300 milioni di euro, di cui 86 alle attività agricole. Ho visitato personalmente i disastri nella bassa bresciana: case scoperchiate, cascine distrutte, paesi flagellati dalla caduta degli alberi. Per il governo Conte non è successo nulla. O forse il governo crede ci siano emergenze di Serie A e altre di Serie B. Ci aspettiamo che un ministro o un sottosegretario abbia il coraggio di spiegare la decisione. Il territorio bresciano ha subito danni per 125 milioni di euro e merita una risposta”.

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