Commissariamento e disavanzo nel bilancio, l'ex sindaco Gianmaria Cerea respinge ogni accusa
L'ex sindaco Gianmaria Cerea respinge ogni accusa circa i problemi di bilancio che hanno spinto l'Amministrazione a dimettersi
"Proposta in Più" rigetta ogni accusa, secondo l’ex sindaco Gianmaria Cerea e il suo gruppo, le dimissioni dell’Amministrazione Sonzogni a Canonica d'Adda sono dettate da incompetenza, non dai debiti fuori bilancio riscontrati dopo l’insediamento.
L'ex primo cittadino pronto alle vie legali per difendere il suo operato
Attraverso un lungo comunicato stampa, l’ex primo cittadino ha espresso una posizione chiara, minacciando di adire a vie legali verso chiunque "sconfinerà nell’indecenza e nella diffamazione" nei suoi confronti. Come già dichiarato anche nei mesi scorsi, le difficoltà della Giunta uscente sono a suo avviso dovute a incompetenza.
A meno di sei mesi dall’insediamento, la maggioranza si è dimessa facendo decadere il Consiglio comunale - ha esordito - Il nostro Comune è dunque stato commissariato per la prima volta nella sua storia, che vergogna. E le dimissioni, oltre a costituire un “tradimento” della fiducia degli elettori, rappresentano una rinuncia alla responsabilità politica che ci si era assunti con la vittoria elettorale". Una rinuncia che si traduce, secondo lo storico ex sindaco, in mancanza di impegno e coraggio. "Una resa incondizionata e un passo indietro ancor prima di iniziare a fare “Un passo avanti”, ironia della sorte" ha proseguito Cerea riferendosi al nome della lista di Sonzogni, minimizzando ancora una volta la gravità dei debiti fuori bilancio accertati dal gruppo.
"L'anticipo di cassa? Uno strumento sotto controllo"
L’anticipo di cassa non è da considerarsi a tutti gli effetti un debito, ma uno strumento ampiamente utilizzato dalla stragrande maggioranza dei Comuni italiani, soprattutto per sopperire ai crediti ancora da incassare, quali Tari, Imu, contravvenzioni pagate in ritardo, o non pagate - ha fatto sapere - E non sarà certo stato l’utilizzo dell’anticipo di cassa degli ultimi due esercizi a mandare in “default” il nostro Comune. Gli ultimi documenti ufficiali resi pubblici si riferiscono a un Consiglio comunale del 30 luglio, nel quale, con la delibera 26, l’organo prendeva atto a maggioranza che, cito, “risultano rispettati gli equilibri di bilancio (…) ed è prevedibile che l’esercizio in corso si concluderà mantenendo in pareggio la gestione di competenza dei residui, ovvero con probabile avanzo di Amministrazione”. I gravi problemi finanziari si sono dunque manifestati improvvisamente solo a partire dal mese di agosto? Quali sono i successivi documenti ufficiali approvati dalla maggioranza di “Un passo avanti” che certificherebbero la grave situazione finanziaria del nostro ente? Perché, poi, il sindaco decaduto ha deciso di rinominare lo stesso responsabile finanziario dell’Amministrazione precedente, quando aveva la facoltà di nominare da subito o successivamente un nuovo funzionario di sua scelta, salvo poi entrare in conflitto e lavorare costantemente in un clima di totale sfiducia (ed è proprio questa situazione che molto prima di tante altre porta ad una “paralisi amministrativa”)? - ha proseguito piccato - Perché il sindaco e l’Amministrazione non sono stati nemmeno capaci di nominare un nuovo revisore dei conti dopo la decadenza per legge del precedente? Perché non si è convocato un Consiglio comunale chiedendo in via eccezionale una seconda nomina del revisore uscente, facoltà concessa in questi casi? E perché la difficoltà di nominare un revisore si è manifestata per la prima volta con quest’Amministrazione e mai prima negli annali della storia amministrativa di Canonica?
Secondo Cerea, dunque, Sonzogni e i suoi erano incompetenti
Tante le domande poste da Cerea, che ha ricordato anche le dimissioni dalla Giunta di Pietro Beretta, ex responsabile dell’Ufficio tecnico, e ribadito la propria convinzione circa l’inadeguatezza dell’Amministrazione Sonzogni. "Un’Amministrazione che non ha mai illustrato in Consiglio nemmeno le sue linee programmatiche di mandato, né ha nominato i rappresentanti presso gli enti partecipati - ha rimarcato - evidentemente perché in difficoltà a gestire la delicata questione dell’incompatibilità data dalla nomina della madre del sindaco alla presidenza della Fondazione Annoni” (Alda Cologni ndr). Insomma, secondo l’ex sindaco, il gruppo "Un passo avanti", presentatosi con lo slogan "Dall’emergenza all’eccellenza", ha invece fatto "un passo indietro", portando il paese "Dall’emergenza all’incompetenza" e, in seguito, al commissariamento.
Ho sempre agito con la massima assunzione di responsabilità - ha concluso - Con il mio gruppo rivendico di aver onorato gli impegni presi per 15 lunghi anni, senza nascondermi dietro alibi o incolpando altri. Come ho già detto in precedenza, nell’ultimo decennio il debito del nostro Comune è sceso da 4,7 a 2,9 milioni di euro, con un debito pro-capite inferiore alla media lombarda. Fare il sindaco comporta esporsi a critiche, attacchi e polemiche, lo so. Attenzione però a non sconfinare nell’indecenza e nella diffamazione, perché mi impegnerò a procedere per vie legali a tutela della mia immagine personale e professionale, nonché del mio operato da primo cittadino e di quello del gruppo “Proposta in più”.