Chiude la piazza e scoppia la polemica in rime
Il gruppo di minoranza «Progetto Comune Brignano» ha esposto nella sua bacheca una poesia, dal titolo «La piazza proibita», che con toni ironici contesta la decisione dell’Amministrazione di chiudere in piena estate
Chiude la piazza a Brignano e scoppia la polemica in rime tra il sindaco e la minoranza. Verranno infatti svolti lavori urgenti al verde e all’impianto d’irrigazione danneggiato, e isolati per motivi di sicurezza i monumenti ai caduti di Nassiriya.
Chiude la piazza e scoppia la polemica in rime
Piazza Nassiriya transennata, l’accesso del pubblico inibito con il nastro bianco e rosso da «lavori in corso». E scoppia la polemica (politica)... in rime. Il gruppo di minoranza «Progetto Comune Brignano» ha esposto nella sua bacheca una poesia, dal titolo «La piazza proibita», che con toni ironici contesta la decisione dell’Amministrazione di chiudere in piena estate un luogo di aggregazione, incentro al paese, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale. Una scelta letta, tra le righe, dall’opposizione come la volontà della «Regina e i suoi cortigiani» (così sono etichettati il sindaco e la sua Giunta) di tener lontano i «non indigeni» dalla piazza sulla quale già da tempo vigono divieti - come giocare a pallone o andare in bicicletta - che andrebbe contro la volontà dell’Amministrazione di far rivivere il paese.
Piazza chiusa per garantire sicurezza
Critiche e insinuazioni rimandate al mittente dal primo cittadino Beatrice Bolandrini, che seccata ha risposto... per le rime alla minoranza. «La piazza viene chiusa quando ha bisogno di manutenzione - ha dichiarato - e così è per l’impianto d’irrigazione danneggiato e per sistemare il verde. Inoltre, provvederemo a isolare i monumenti ai caduti di Nassiriya (inaugurati il 23 luglio 2005 e realizzati in rame e bronzo dall’artista milanese Romeo Orsi, ndr) perché c’è un rischio sicurezza. I ragazzini, infatti, ci si arrampicano ed avendo parti a sbalzo c’è il rischio che si taglino».
La difesa dei divieti in piazza
Nessuna volontà di svuotare la piazza, quindi, anche se il sindaco difende i divieti vigenti. «Non è il posto indicato per andarci in bici o giocarci a calcio - ha proseguito Bolandrini -. Quando la palla finisce in strada i veicoli sono costretti a frenare di colpo e si rischia l’incidente. Inoltre, spesso i residenti si lamentano degli schiamazzi notturni di chi si trova a tarda ora in piazza. Li comprendo, perché per chi lavora il riposo notturno è importante».
Il paese non è affatto morto
Infine, la stoccata all’opposizione. «E’ antipatico dire che il paese è morto visto l’impegno che le associazioni e i commercianti stanno mettendo per organizzare iniziative come la “Notte bianca” o lo street food - ha chiuso Bolandrini -. Chi perde tempo a scrivere filastrocche esca a vedere com’è vivo il paese. Paese morto? E’ una critica schizofrenica: sino a poco tempo fa ci accusavano di “destabilizzare” i cittadini con troppe iniziative».