Centrale biogas, Comitato e Comuni trovano un compromesso
L'esito dell' incontro tra il Comitato ambientale Salva la Bassa, con il sindaco Paolo Nozza e il Consiglio di amministrazione della società «Agroenergie Bergamasche Sca».
Centrale biogas, Comitato e Comuni trovano un compromesso. E' l'esito dell'incontro tra il Comitato ambientale Salva la Bassa, con il sindaco Paolo Nozza e il Consiglio di amministrazione della società «Agroenergie Bergamasche Sca».
La centrale a Martinengo
Quest'estate il Comitato ambientale Salva la Bassa, ha chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco Paolo Nozza e il Consiglio di amministrazione della società «Agroenergie Bergamasche Sca», che sta realizzando l'implemento alla centrale di Biogas già presente. L'impianto logisticamente sorge sul suolo cittadino di Martinengo ma di fatto sul confine con Cortenuova a soli trecento metri in linea d'aria dal centro abitato del paese. Ai due siti che hanno una capacità totale di 2,4 megawatt ora se ne aggiungeranno altri tre che complessivamente non raggiungono per un decibel un megawatt.
Il cavillo dell'autorizzazione
Un fatto non da poco, dato che non raggiungendo quella soglia, l'autorizzazione alla realizzazione non richiede l'intervento degli organi competenti Arpa e Asst, ma solo di una delibera di Giunta. Autorizzazione che il sindaco Paolo Nozza ha concesso. Un fatto che ha preoccupato gli ambientalisti cortenuovesi che dopo la resa alla realizzazione dell'impianto di stoccaggio di amianto in località Casette ora si trova di fronte ad un'altra potenziale minaccia. «La notizia della realizzazione di quest'impianto che sfiora la potenza soggetta a controlli ci ha preoccupato molto -ha detto Paolo Falbo del comitato ambientalista Salva la Bassa – così abbiamo chiesto un incontro col sindaco di Martinengo».
Il tavolo in Comune
Incontro che è avvenuto e al tavolo oltre al sindaco Paolo Nozza, c'erano i sindaco di Cividate, Gianni Forlani, di Cortenuova Gianmario Gatta, il Cda della società e gli esponenti del Comitato ambientalista.
«Dall'incontro sono emersi dei fatti importanti -ha spiegato Falbo – il primo è che i controlli no verranno effettuati sui nuovi siti, perché la normativa non lo contempla, ma sui due già esistenti. Abbiamo ottenuto dalla società l'analisi della situazione ambientale, il così detto “bianco”, prima della realizzazione dei nuovi siti, un documento fondamentale per monitorare l'impatto che avrà il Biogas sul territorio».