Caso Sgroi, "RivoltiAmo" e Pd chiedono le dimissioni del sindaco
Il prefetto lo aveva già sospeso venerdì, come "atto dovuto", ora arriva l'affondo dell'opposizione

Il clima politico si fa sempre più teso a Rivolta dopo le notizie che vedono coinvolto il sindaco Giovanni Sgroi agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di alcune pazienti. Il gruppo consiliare di opposizione "RivoltiAmo" composto da Elisabetta Nava, Andrea Vergani, Francesca Mapelli e Marta Andreola rompe il silenzio, appoggiato anche dal Circolo PD di Rivolta d’Adda, con un comunicato che ne chiede le dimissioni: "Il suo mandato fiduciario è compromesso”.
Minoranza e Pd chiedono le dimissioni
La presa di posizione arriva in seguito alle recenti rivelazioni di cronaca che hanno gettato un’ombra pesante sull’operato dell’attuale primo cittadino. Sebbene il procedimento giudiziario seguirà il primo corso - precisano i consiglieri - la questione solleva un problema eminentemente politico e istituzionale.
“Non entriamo nel merito delle indagini - si legge nella nota - riponiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura. Tuttavia, riteniamo che non sia politicamente opportuno che alla guida del paese vi sia una persona su cui gravano accuse tanto gravi”.
Una posizione netta, motivata dalla convinzione che, in un momento tanto delicato, la figura del sindaco debba essere libera da qualsiasi ombra per garantire all’intera comunità una gestione serena e trasparente.
Secondo l’opposizione, l’attuale situazione mina profondamente il patto fiduciario stretto con i cittadini nel 2021, quando Sgroi fu eletto alla guida dell’Amministrazione comunale.
“La comunità rivoltana merita chiarezza, stabilità e una leadership capace di operare con lucidità - proseguono - Non possiamo permetterci di affrontare questa fase con un primo cittadino indebolito da vicende giudiziarie così gravi”.
"Ci appelliamo al suo senso di responsabilità"
Da qui l’appello, rivolto direttamente a Sgroi, affinché faccia un passo indietro. Già venerdì il prefetto aveva sospeso la sua carica come "atto dovuto".
“Ci appelliamo al suo senso di responsabilità istituzionale - prosegue la nota - Le dimissioni rappresenterebbero un gesto di rispetto verso i cittadini e verso le istituzioni che è chiamato a rappresentare”.
Il comunicato si chiude con la speranza che si apra presto una fase del paese, all’insegna della trasparenza e della fiducia.
“Serve una nuova pagina per Rivolta. Una pagina libera da sospetti, capace restituire dignità e serenità alla vita politica e amministrativa del nostro comune”.