Misano

Caso Consiglio del 15 luglio, le scuse del sindaco per il "vizio di forma"

In Aula lunedì scorso il primo cittadino ha risposto alla interrogazione dell'ex sindaco, la senatrice Daisy Pirovano: "Se è stato commesso qualche errore di questo sicuramente ce ne scusiamo"

Caso Consiglio del 15 luglio, le scuse del sindaco per il "vizio di forma"
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Il Caso Consiglio, relativo alla seduta del 15 luglio a Misano che sarebbe dovuta essere esclusivamente in collegamento streaming, ed invece ha visto la partecipazione di pubblico e giornalisti in Aula, è stata al centro del dibattito politico con l'interrogazione proposta dalla capogruppo di "Lega Misà", la senatrice ed ex sindaco Daisy Pirovano che è stata discussa nella seduta di lunedì scorso. Sono arrivate le scuse del sindaco Ivan Tassi in quanto la convocazione ha generato fraintendimenti.

Il caso Consiglio in streaming approda in Aula

Ha creato un caso politico il Consiglio comunale convocato il 15 luglio scorso, per una sessione straordinaria di lunedì pomeriggio alle 18. La seduta era stata convocata in modalità telematica, tanto che i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione venivano invitati - nella mail di convocazione inoltrata dal sindaco Ivan Tassi - a collegarsi sulla piattaforma "Skype" come previsto dal regolamento di svolgimento del Consiglio comunale approvato durante il periodo della pandemia da Covid-19 quando, con il lockdown in corso, non era possibile svolgere le sedute consiliari in presenza. Sul documento pubblicato all’albo pretorio del Comune, tuttavia, la modalità di svolgimento "da remoto" della seduta non era evidenziato, tanto che quel lunedì pomeriggio alcuni cittadini di Misano (oltre al nostro giornalista) si sono recati in Comune per assistere al Consiglio: il portone del palazzo municipale in via Roma era aperto - pur se a quell’ora nessun ufficio fosse aperto al pubblico - e anche la portina nel portico che conduce al primo piano, alla sala consiliare, era aperta lasciando ad intendere che ci fosse la possibilità di salire in sala consiliare dove si trovavano il sindaco Ivan Tassi, l’assessore Oscar Mor e il consigliere di maggioranza Ivan Lanzeni. Collegata in streaming anche la segretaria comunale Federica Parrino, impegnata in quei giorni a Roma per un corso.
La seduta, di fatto, si è svolta come se fosse in modalità "mista" - alcuni consiglieri (pochi) in presenza, altri collegati in remoto- così, però, non doveva essere. E il fatto che la sala consiliare fosse rimasta aperta al pubblico, che ha assistito alla seduta, ha provocato la dura reazione della capogruppo di "Lega Misà" Daisy Pirovano che si trovava a casa collegata in streaming. La senatrice ed ex sindaco ha presentato una interrogazione al primo cittadino Tassi per avere chiarimenti su quanto è accaduto, sottolineando che non era stato rispettato il regolamento comunale per quanto riguarda lo svolgimento delle sedute in video collegamento e, fatto grave, che fosse stato permesso a giornalisti e cittadini di essere presenti nella sala consiliare ad una seduta che doveva svolgersi, per tutti, da remoto. Interrogazione che è stata discussa lunedì sera nella seduta consiliare - stavolta convocata in presenza - anche per approvare una variazione di Bilancio e la convenzione di Polizia locale con l’ingresso di Arzago nella gestione in convenzione del servizio con Vailate (Comune capofila), Misano e Capralba.

La reprimenda della ex sindaco

"Non si capisce perché l’aula consiliare era aperta, non essendo quella la sede della seduta convocata su “Skype” - ha incalzato la ex sindaco Pirovano in Aula - e non si capisce nemmeno come mai ci fosse il pubblico, fermo restando che è sempre meglio che il pubblico ci sia invece che no, però a quel punto ci dovevano essere i consiglieri comunali perché da casa noi non sapevamo neanche che c’era presente un giornalista. Nessun consigliere ha fatto una bella figura... ma la cosa che più mi stupisce è che neanche sul Giornale di Treviglio di venerdì appena passato (26 luglio, ndr) non ci fossero due parole da parte del sindaco di rettifica per quanto accaduto. Perché l’errore si può commettere e, magari, mandare fuori le persone dalla sala consiliare non era carino, però il problema è che il messaggio, pessimo, che è uscito non è stato rettificato dal sindaco nella veste di presidente del Consiglio. Altra cosa: ancora oggi non è presente la registrazione Skype sul sito del Comune come previsto dal Regolamento per le sedute telematiche, mentre l’audio registrazione è stata pubblicata in seguito al deposito della mia interrogazione. Non capisco perché dopo quindici giorni non sia stata pubblicata la videoregistrazione sul sito. La seduta in quel momento non può essere pubblica, nel senso di aperta al pubblico, e viene resa pubblica con la pubblicazione del video sul sito".

La risposta del sindaco Tassi

"Per quanto riguarda eventuali errori o refusi nella convocazione o vizi di forma nella modalità è stato un errore non voluto - ha risposto il sindaco Tassi -. La necessità di convocare il Consiglio in modalità telematica era dovuto all’urgenza di approvare in tempi celeri innanzitutto la convenzione per il campo sportivo che era scaduto al 30 giugno. Soprattutto questa modalità era dettata dal fatto che il segretario comunale, che ha avuto un eccesso di zelo e disponibilità, si è resa disponibile nonostante fosse impegnata a Roma, non in vacanza ma per un corso ministeriale va specificato, per fare la seduta e la maniera migliore individuata dalla maggioranza è stata quella di svolgere il Consiglio in forma telematica. Quindi, come anche lei ha detto, era imbarazzante mandare la gente fuori dal Consiglio comunale, non essendoci nulla di segreto, per cui se è stato commesso qualche errore di questo sicuramente ce ne scusiamo e ringraziamo la consigliera Pirovano per le puntualizzazioni del caso".

Il primo cittadino, poi, ha precisato che il mancato intervento chiarificatore sul Giornale non era stato fatto perché, nel frattempo, la minoranza aveva depositato l’interrogazione e l’Amministrazione avrebbe risposto alle perplessità e ai dubbi della consigliera Pirovano nella seduta consiliare che si è svolta lunedì 29 luglio. "Cercheremo di fare di tutto affinché non avvengano più episodi di questo tipo".

La capogruppo Daisy Pirovano non si è detta soddisfatta della risposta del sindaco alla sua interrogazione.

"Prima di tutto perché questo è un Consiglio comunale, ci sono delle regole, c’è un regolamento, c’è un Testo unico degli enti locali, è la base della forma democratica di un paese, l’Italia - ha concluso -. Si possono commettere degli errori, il fatto grave è che non capisco perché si sia lasciato al capogruppo di minoranza l’onere di difendere l’operato di tutto il Consiglio comunale, compresi i membri di maggioranza. Ritengo che dovesse essere il sindaco e presidente del Consiglio a dover difendere l’operato di tutto il Consiglio comunale dal momento che c’è stato un fraintendimento enorme e continuo a non capire perché non sia stata fatta una rettifica sulla stampa. Mi auguro che d’ora in poi ci sia più attenzione, più rispetto del regolamento affinché si lavori meglio tutti".

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