Carica rifiutata, la maggioranza perde un consigliere
Al posto dei dimissionari Emanuele Cattaneo e Santino Signorelli entra solo Claudio Lombardi. Gli altri membri della lista non hanno accettato.
La Lega di Martinengo resta orfana di un consigliere. Chiamati alla surroga di Emanuele Cattaneo e Santino Signorelli dimessisi un mese fa, i membri non eletti della lista «Mario Seghezzi sindaco» hanno risposto picche all’appello, tranne uno. E così d’ora in poi la maggioranza avrà un uomo in meno.
La maggioranza perde un consigliere
Piuttosto clamoroso quello che è successo nella seduta consiliare di lunedì sera in Aula, breve ma intensa. E non solo per la patata bollente del «caso Mazzoleni» che ha messo in imbarazzo l'Assise, ma anche per lo sfilacciamento della compagine al governo della città che ormai appare del tutto evidente. Anna Martinelli, dimessasi da presidente del CdA della farmacia comunale ha declinato l’invito a entrare in Consiglio comunale. Una scelta condivisa anche da Carlo Tracanelli, pure lui infatti ha rifiutato la carica. L’unico a rispondere sì alla chiamata del gruppo e ad accomodarsi tra i banchi della maggioranza è stato Claudio Lombardi.
Il serbatoio della lista da cui attingere è rimasto vuoto e così il Carroccio d’ora innanzi continuerà il suo mandato con un consigliere in meno e il Consiglio 16 membri anziché 17.
Continuo terremoto
Prima l’ex assessore alla Sicurezza Alessandro Covino silurato un anno e mezzo fa, con successive dimissioni anche dal Consiglio. Poi il mese scorso Cattaneo e Signorelli hanno sbattuto la porta senza tanti complimenti.
"Si va d’accordo finché si può, come in tutte le famiglie - aveva affermato quest’ultimo - i miei elettori mi hanno dato fiducia ma purtroppo davanti a certi problemi non riesco più ad andare avanti. La politica è così: o ci stai o te ne vai. Non mi sento più di andare contro la mia volontà. Sono qui da due legislature e questa è quasi al termine ma ho preferito troncare prima: un anno è lungo. Se non si condividono più determinate cose è inutile fingere di andare d’accordo, mascherare".
Parole pesanti come macigni, a cui ha fatto da contraltare il silenzio assordante di Martinelli, che a solo un anno dalla fine del mandato ha lasciato la presidenza del CdA della farmacia comunale. E le parole usate in merito dal primo cittadino Mario Seghezzi in uno degli ultimi Consigli comunali fanno riflettere:
"Era spaventata dal carico di compiti che doveva svolgere e soprattutto dalle firme da apporre sui vari atti" aveva detto.