Cambiamo e Forza Italia al ministro Speranza: "Bergamo sia esclusa dalla zona rossa"
Secondo i parlamentari bergamaschi un nuovo lockdown avrebbe conseguenze economiche disastrose per la provincia.
Una lettera indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere l'esclusione della provincia di Bergamo dalle restrizioni della "zona rossa" che domani, 6 novembre, riguarderà tutta la Lombardia. Una richiesta avanzata alla luce dei dati epidemiologici che confermano come in provincia di Bergamo (così come altre province lombarde) il virus ci sia, ma non sia certo paragonabile e ciò che sta accadendo a Milano, Monza Brianza e Varese.
Benigni (Cambiamo!) scrive al ministro Speranza
"L'identificazione dell’intera Regione Lombardia come "zona rossa" è un errore macroscopico - commenta il deputato bergamasco Stefano Benigni (Cambiamo!) - I dati epidemiologici mostrano infatti differenze, spesso marcate, tra i diversi territori della regione per cui, se da un lato sono comprensibili l'attenzione e la prudenza per la situazione di alcune province, dall'altro si rischia di penalizzare ingiustamente aree che non vivono particolari criticità. E' il caso della provincia di Bergamo, tra le più colpite dalla prima ondata Covid, che oggi non desta allarmi tali da giustificare il lockdown, a maggior ragione vista la presenza dell'ospedale allestito nella Fiera".
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"Le nuove limitazioni - prosegue - metteranno in ginocchio un'economia che è già duramente provata. Per questo ho depositato un'interrogazione e inviato una lettera al Ministro Speranza chiedendo la classificazione della provincia di Bergamo in un diverso livello di rischio nonché la modifica del sistema stesso di classificazione dei territori per far sì che ogni decisione avvenga di concerto tra il Ministro della Salute e i Presidenti di Regione. Lancio un appello a tutti i parlamentari bergamaschi e ai consiglieri regionali affinché si impegnino per ottenere l'esclusione della provincia dalla zona rossa".
Gallone e Fontana (FI): "Un nuovo lockdown a Bergamo avrà effetti disastrosi"
"La regione Lombardia, che conta all'incirca dieci milioni di abitanti, e che verrà con ogni probabilità considerata zona rossa dal decreto del ministro della Sanità, non può essere trattata al pari di altre regioni che contano 400/500 mila abitanti - aggiungono i parlamentari bergamaschi di Forza Italia, Alessandra Gallone e Gregorio Fontana - Ad esempio, la provincia di Bergamo, circa 1,2 milioni di abitanti, sarebbe zona rossa solo perché fa parte della Lombardia, e non importa se il virus sul quel territorio è molto meno presente rispetto ad altre regioni che non saranno ricomprese nella zona rossa. E' pertanto necessario differenziare i vari territori all'interno della vasta regione lombarda. La città di Bergamo e la sua provincia devono essere per l'appunto escluse dalla zona rossa, diversamente non solo si commetterebbe una grave e oggettiva ingiustizia ma si determinerebbero effetti disastrosi per un tessuto produttivo già molto provato e per l'economia del territorio e per i suoi abitanti. Auspichiamo che il ministro Speranza valuti attentamente la situazione e accolga questo nostro pressante invito fondato sull'evidenza dei dati epidemiologici".