Politica

Calano gli alunni, ma cresce la spesa per l’assistenza educativa: un trend che ha fatto discutere l’Aula

Nell’ultimo Consiglio comunale è stato presentato il Piano per il diritto allo studio: il sostegno assorbe poco meno di 500mila euro

Calano gli alunni, ma cresce la spesa per l’assistenza educativa: un trend che ha fatto discutere l’Aula

Radiografia della scuola di Cologno al Serio tra luci ed ombre, nell’ultimo Consiglio comunale è stato approvato il Piano per il diritto allo studio ed è emerso che, se calano gli alunni aumentano quelli che necessitano di assistenza. Un trend preoccupante, che ha fatto discutere.

Carta d’identità della scuola colognese

Il Piano per il diritto allo studio presentato dalla prima cittadina Chiara Drago è passato con i voti della maggioranza, astenute le minoranze, assente il consigliere indipendente Francesco Basile.

“Si conferma un calo demografico – ha esordito – per quanto riguarda invece l’incidenza della popolazione residente che frequenta i servizi c’è un aumento progressivo nella fascia 0-3 anni di fruitori dell’asilo nido o Primavera, siamo ad un buon 40% – per quanto riguarda invece la fascia 3-6 anni siamo al 90%, per le elementari l’82% e per le medie il 75%. Una volta terminate le scuole dell’obbligo, l’83,5% dei ragazzi è rimasto nel sistema di istruzione e formazione e il 16% è iscritto a quello di istruzione e formazione professionale regionale”.

Poi un focus sul tema dell’inclusione scolastica:

“Anche nelle scorse annate abbiamo registrato l’aumento percentuale progressivo ogni anno scolastico di bambini con certificazione che frequentano le scuole italiane – ha affermato – lo scorso anno in Lombardia, una delle regioni più popolose, c’erano oltre 58mila alunni con disabilità su 53mila classi: più di uno per classe ma gli insegnanti di sostegno sono 26mila, nettamente ridotti. Solo questa voce assorbe poco meno di 500mila euro a bilancio”.

Drago ha sottolineato come il Piano presenti una forte attenzione al potenziamento dell’offerta formativa, con diversi progetti, mentre relativamente agli spazi e ai servizi, ha informato l’Aula che l’ammodernamento è quasi giunto a conclusione grazie ai cospicui investimenti messi in campo partecipando ai bandi del Pnrr e al “Conto termico”.

“Il Comune propone una serie di servizi alle famiglie a supporto alla frequenza scolastica – ha spiegato – in primis il trasporto scolastico garantito alla scuola dell’infanzia e a quella elementare, che registra in entrambe un 12% di iscritti. In secondo luogo la refezione scolastica: alla scuola dell’infanzia è obbligatoria e quindi tutti e 140 bambini si fermano, mentre alle elementari non lo è ma la utilizza l’85% degli alunni, 368 su 433”.

La sindaca ha dato qualche numero anche sul servizio pre e post scuola, oltre a confermare le borse di studio, l’integrazione delle rette per la scuola dell’infanzia paritaria e l’adesione alla misura “Nidi gratis” – il 40% in fascia 0-3 anni dei bimbi frequenta il Nido – i fondi per il potenziamento dell’offerta formativa sia sull’Istituto comprensivo che sulla scuola paritaria e i progetti territoriali. Infine il capitolo spese.

“La somma per la manutenzione ordinaria ammonta a 325mila euro, 87mila euro invece è la cifra che copre le utenze – ha concluso – L’investimento sullo “Spazio gioco” è di circa diecimila euro e per l’inclusione Cre estivo 16mila”.

Preoccupa il calo demografico

Dopo la relazione spazio al dibattito, con il consigliere del centrodestra Robert Carrara che ha rimarcato il dato della popolazione scolastica in calo.

“Nei primi mesi dell’anno sono nati 38 bambini in paese, l’anno scorso erano 80, se questo è il trend si verranno a creare spazi vuoti nelle scuole, che abbiamo sistemato con grandi investimenti – ha osservato – Vedo poi che la spesa per le utenze è aumentata di 20mila euro: è dovuto all’aumento delle strutture o dei costi?”.

Drago ha replicato così:

“Spazi vuoti ce ne sono solo alle medie, alle elementari servono per la didattica. Non avremo questo problema nel futuro prossimo, in ogni caso sono a disposizione della collettività e sono moderni. Quanto alle spese per le utenze vedremo con il Bilancio consuntivo se la previsione viene confermata”.

Fa discutere l’enorme spesa per l’assitenza educativa

“L’assistenza educativa è sempre più necessaria e tutti gli operatori come il Comune devono chiedersi perché, non credo che sia solo perché prima non venivano certificate… – ha fatto notare il capogruppo del centrodestra Marco Picenni – sarebbe importante valutare se c’è la possibilità di intervenire preventivamente sui casi meno gravi per evitarla, non solo per una questione economica ma soprattutto per l’impatto psicologico sui ragazzi che ne hanno bisogno”.

“La prevenzione di disagi e svantaggi è un tema importante – ha controbattuto Drago – negli studi effettuati fino ad oggi il fatto di frequentare un asilo nido ha un impatto positivo, aiuta a individuare precocemente alcune criticità o a ridurre svantaggi di matrice socio-culturale offrendo un ambiente stimolante. Interrogarsi sull’aumento delle certificazione è un altro tema rilevante anche a livello nazionale, lo stiamo seguendo, interessa anche per l’ambito dell’organizzazione della scuola rispetto al tema dell’inclusione”.