Bolandrini: "Ho pensato di restituire la fascia"

«In questa lotta al Coronavirus noi sindaci non solo siamo stati lasciati soli, ma siamo diventati delle vere e proprie pedine, sacrificabili o quantomeno non ascoltate, nella battaglia tra Governo e Regione». Così il primo cittadino di Caravaggio Claudio Bolandrini commenta l’attuale situazione dei sindaci, che soprattutto negli ultimi giorni hanno dato il via a una levata di scudi bipartisan contro le istituzioni superiori, accusate di averli lasciati soli.

Bolandrini "Noi sindaci lasciati soli da Governo e Regione"

«Da subito - denuncia il sindaco dem - siamo stati messi in difficoltà: prima ci hanno detto di non sospendere le feste di Carnevale per non creare inutili allarmismi, lasciando a ogni sindaco la discrezionalità sul da farsi, poi un decreto alla mezzanotte del sabato ha sospeso tutte le manifestazioni. I decreti si sono susseguiti nel giro di pochi giorni, senza direttive che rendessero univoca l’interpretazione. In questo modo, a causa delle scelte o meglio delle non scelte della Regione e del Governo, si è perso del tempo prezioso. La colpa della situazione attuale è il mancato coinvolgimento e il mancato ascolto del territorio, probabilmente a Roma, ma anche a Milano, non era ben chiaro quello che stava accadendo qui. La cosa che più di tutte è mancata è stata la comunicazione. Io sono al primo mandato ma confrontandomi con sindaci di più vecchia data mi hanno spiegato che in situazioni di emergenza c’erano sempre direttive precise da seguire. Ora noi sindaci apprendiamo da Barbara d’Urso o Fabio Fazio quali saranno i provvedimenti del Governo».

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