Battaglia legale

Biometano, il Tar dà ragione al Comune di Spirano

Il tribunale amministrativo ha evidenziato l’assenza dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti dalla legge regionale

Biometano, il Tar dà ragione al Comune di Spirano
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Sull'impianto di biometano che "minacciava" il Fontanile del Conzacolo, il Tar di Brescia ha dato ragione al Comune di Spirano. E il consigliere regionale Malanchini contrattacca: "La Fondazione Mia dimostra di non conoscere il valore del suo immenso patrimonio, al di fuori di Astino".

Biometano: CH4 perde il ricorso Tar

A presentare il ricorso era stata la società CH4 Spirano Società Agricola S.r.l., dopo il diniego definitivo da parte del Comune per la realizzazione di un impianto di biometano su un'area, acquistata dalla Fondazione Mia, di oltre 38mila metri quadrati. Un'area delicata, di pregio naturalistico che ha spinto subito il circolo di Legambiente Serio e Oglio, dal quale è nato poi quello spiranese chiamato appunto "Terre dei fontanili", a opporsi con ogni mezzo. La stessa Amministrazione comunale guidata dal sindaco Yuri Grasselli si era mostrata subito contraria arrivando poi, con la seconda Conferenza dei Servizi, a dare il suo "no" definitivo".

Per questo la società CH4 ha deciso di presentare ricorso al Tar che ieri, 29 marzo 2025, ha dato il suo parere con una sentenza in totale favore del Comune. Il Tar, infatti, ha rigettato l’istanza cautelare di sospensione del provvedimento di diniego presentata dalla CH4 Spirano Società Agricola S.r.l., evidenziando, in astratto, la legittimità della determina dirigenziale del Comune di Spirano dello scorso dicembre.

La motivazioni della sentenza

In particolare - come si legge nell’ordinanza - il Tar di Brescia ha condiviso la valutazione dell’Amministrazione comunale, rappresentata in giudizio dagli avvocati Carlo Foglieni e Paola Brambilla, in ordine "all’assenza dei requisiti oggettivi e soggettivi previsti dalla legge regionale per realizzare l’impianto di biometano in area agricola, della non conformità del progetto agli strumenti urbanistici e, inoltre, della sussistenza di diversi profili di criticità del progetto presentato in particolar modo con riferimento all’impatto paesistico".

Si tratta di un primo riconoscimento non solo della legittimità dell’operato dell’Amministrazione, ma di un precedente molto importante visto la complessità e la delicatezza degli interessi in gioco. Il Tar di Brescia ha inoltre evidenziato "l’insussistenza nel caso di specie di qualsiasi grave ed irreparabile pregiudizio per la società ricorrente nella determinazione di diniego assunta dall’Amministrazione comunale".

Soddisfatto il sindaco: "Grazie a tutti"

Chiaramente soddisfatto il sindaco Grasselli che ha voluto ringraziare non solo i legali che hanno assistito il Comune ma anche il responsabile dell’Area Tecnica Simone Cappellano, i dipendenti dell’Area Tecnica Ilaria Paganelli e Francesca Fiorillo, la responsabile dell’Avvocatura comunale Giada Parrino, i consulenti tecnici comunali Giampietro Cerea, Giorgio Asperti, Alberto Gaffuri.

"Ringrazio, inoltre, Paolo Falbo, presidente del Circolo Legambiente Serio Oglio A.P.S. e tutti coloro che hanno consentito di raggiungere tale risultato", ha detto.

Malanchini esulta e contrattacca la Fondazione MIA

"Importantissimo risultato ma mi sembra giusto sottolineare il lavoro del dottor Giorgio Asperti, che ha contraddetto le tesi e la linea di molti funzionari comunali (secondo i quali questo impianto "non si poteva fermare "). Grazie agli avvocati Brambilla e Foglieni - aggiunge l'ex sindaco e oggi consigliere regionale Giovanni Malanchini - A fronte di quanto emerso mi sembra opportuna un'operazione di trasparenza: siamo arrivati al TAR dovendo affidarci alla competenza di tecnici esterni che hanno sopperito a molte mancanze di ordine tecnico. E infine grazie alla comunità viva di Spirano, alle tante persone perbene che non hanno chinato la testa e sono state lo stimolo per giungere a questo risultato. Spero che non si debba arrivare più a situazioni simili; questa vicenda non sarebbe nata senza le azioni incomprensibili della Fondazione MIA che, alla luce di questa pronuncia, ha dimostrato di non conoscere e non tutelare il valore del suo immenso patrimonio che si trova fuori dai confini di Astino".

 

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