Caravaggio

Bilancio, cittadini più ricchi eppure esplode la spesa sociale

In Aula il leghista Prevedini punta il dito: "Qui qualcuno ci marcia"

Bilancio, cittadini più ricchi eppure esplode la spesa sociale
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I caravaggini sono più ricchi eppure la spesa sociale cresce. Una prima lettura porterebbe a pensare che la "forbice" tra ricchi e poveri si è aperta ancora di più ma il consigliere leghista Giuseppe Prevedini ha fatto un’altra considerazione: "C’è qualcuno che ci marcia".

Caravaggini più ricchi

La discussione è nata in seguito alla presentazione del Bilancio di Previsione da parte dell’assessore competente Elena Nicotera, nell’ultimo Consiglio comunale del 2024.

"Per quanto riguarda le entrate correnti, e in particolare quelle tributarie (Tari, Imu e addizionale Irpef comunale), si registra un aumento del reddito pro capite e quindi dell’addizionale - ha osservato - le tariffe sono rimaste invariate, c’è stato l’incremento del gettito a seguito dell’aumento della base imponibile".

Poi ha fatto riferimento a delle slides proiettate in Aula.

"Tra il 2021 e il 2022 c’è un aumento del 4% del reddito imponibile - ha fatto notare l’assessore - è cresciuto il numero dei produttori di reddito e si osserva uno spostamento dalle classi a reddito più basso verso quelle che ce l’hanno elevato".

La spesa sociale esplode

Poi Nicotera è passata ad esaminare la spesa corrente.

"Rispetto all’ultima annualità anteCovid, cioè il 2019, la spesa sociale è aumentata del 58% - ha rivelato - siamo passati da circa un milione di euro a 1,6 nel 2023, ultima certificazione inviata. Per il 2024, dai dati del Bilancio assestato, emerge un incremento del 3%. Le annualità segnate dal Covid sono un po’ fuorvianti perché le spese sono state alte ma sono stati introitati anche i ristori. Quello che emerge è che la spesa è diventata strutturale, non è più la coda lunga della pandemia come poteva essere fino al 2022. Pertanto, secondo il principio della prudenza, anche nel 2025 non si può pensare a dei tagli".

In particolare c’è una voce più allarmante delle altre.

"Nel 2024 è aumentato più di tutto l’esborso per l’assistenza scolastica - ha fatto presente Nicotera - che cresce più della media complessiva dell’aumento della spesa sociale (+11%). Mentre il costo dei servizi sociali ha un andamento composito: presenta un incremento relativamente all’area disabilità (+10%) e una riduzione delle compartecipazioni per gli inserimenti in Rsa (- 8%). Per il triennio 2025-2027 abbiamo previsto maggiori risorse per servizi sociali rispetto al 2024 (+ 7%) e una spesa costante per l’assistenza educativa scolastica che, peraltro, potrebbe incrementare in base alle eventuali ulteriori certificazioni di disabilità".

La Lega chiede controlli

Aperto il dibattito, a prendere la parola è stato Prevedini.

"È cresciuto il gettito Irpef perché sono aumentati i redditi e il numero delle persone che lavorano - ha rilevato - tuttavia sono aumentati di 700mila euro i fondi per l’area sociale, in tre o quattro anni. C’è qualcosa che non funziona.... Se il reddito sale e si paga l’Irpef perché poi si chiedono contributi all’Amministrazione, al di là dell’aspetto scolastico? Qui c’è qualcuno che ci marcia... L’Amministrazione dovrà verificare, io non sono razzista ma cinque milioni di extracomunitari sul territorio italiano sicuramente hanno un costo dal punto di vista sociale e sanitario, e negli ultimi anni se lo sono accollato gli italiani. Spero che nel prossimo futuro possano regolarizzare la loro posizione e pagare, in modo che ognuno partecipi alla spesa sociale e scolastica. La situazione mi preoccupa: 1,6 milioni di euro non sono una stupidaggine, non è facile per un’Amministrazione trovare le coperture. Sono sicuro quindi che si faranno dei controlli per capire dove finiscono questi soldi".

Poi un inciso, prima di votare contro il Previsionale:

"Ricordiamo che un Comune nelle vicinanze (Canonica ndr.) a forza di fare spese in parte corrente e anticipazioni di cassa ha visto dimettersi un sindaco eletto da pochi mesi, che si era ritrovato un’eredità non indifferente".

A replicare è stato il sindaco Claudio Bolandrini.

"La spesa sociale in crescita è una realtà che è stata evidenziata in sede dell’assemblea dei sindaci in Provincia, inoltre i nostri rappresentanti a livello Anci e non solo hanno avviato una trattativa con il Governo per sollevare il problema - ha osservato - Le rette alla Rsa 'Anni Sereni' sono aumentate ma il grosso della spesa riguarda l’assistenza educativa: dai 393mila del 2020 passiamo a una previsione di 603mila euro. Se il Ministero si facesse carico del disagio scolastico post Covid invece di lasciarlo sulle spalle del Comune avremmo 600mila euro in più. L’indicazione che ho dato a Giunta e uffici è stata quella di un bilancio improntato alla prudenza, senza lasciare indietro nessuno dove possibile, ma anche senza alzare di un euro le tasse comunali. Cercare di far quadrare i conti così è stato davvero difficile e, con questo trend, non so se l’anno prossimo sarà possibile fare altrettanto".

Il primo cittadino ha fatto anche una riflessione.

"Vero che il sociale si mangia parte del buon bilancio ma per un’Amministrazione ancorata a certi principi e all’attenzione al sociale è una scelta politica - ha affermato - Diventa quindi necessario portare a casa fondi altrove per gli investimenti, e siamo stati attenti e bravi a ottenere quelli del Pnrr. Se dovessero venir meno questi finanziamenti e nel frattempo dovesse continuare a lievitare la spesa sociale non so quali prospettive ci sarebbero. E non mi consola il fatto che saremmo in compagnia di tutti gli altri Comuni italiani, perché rischieremmo il default a livello nazionale. Credo però che l’efficientamento energetico che stiamo realizzando possa rappresentare una piccola riserva d’ossigeno".

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