Bariano, è polemica: "Non dovete comunicare alcun dato economico al Comune".
Buoni alimentari è scontro tra Maggioranza e minoranza sulla modalità di assegnazione
Tra Marino Lamera, capogruppo di minoranza e l'Amministrazione comunale di Bariano è scoppiata una polemica a proposito dei buoni alimentari.
La posizione di Lamera
"Durante lo scorso Consiglio comunale in videochat del 17 aprile, il gruppo di minoranza ha chiesto al sindaco se ci fossero ed eventualmente quali fossero i parametri per l'assegnazione dei buoni alimentari - ha scritto in un comunicato Lamera - nessun parametro di tipo economico ha risposto il sindaco".
Chiesti dati personali
Eppure Lamera sostiene che alcuni cittadini che hanno fatto richiesta sono stati poi ricontattati dagli uffici. "Sono stati chiamati dal Comune per sapere la liquidità del conto corrente - ha detto Lamera - a fronte di questa comunicazione nessuno della Maggioranza e nemmeno il sindaco hanno saputo dare una risposta. La nostra raccomandazione è questa: non dovete fornire alcun dato economico al Comune, tanto meno via telefono".
La posizione di ViviBariano
Di tutt'altro avviso la Maggioranza. La risposta del sindaco Andrea Rota, durante il Consiglio comunale, era riferita ai parametri Isee che effettivamente non sono contemplati nell'assegnazione dei buoni. “No, nelle linee guida non c’è un parametro Isee; non ci è stata data una indicazione di questo genere; non c’era l’indicazione di una condizione socio-economica ”, aveva detto Rota.
La formazione della graduatorio
Diversa, invece, la fase della valutazione delle domande e della formazione della graduatoria. "Questo compito spetta ai Servizi sociali del Comune ed è stato in quel momento che si sono chieste informazioni di carattere sociale ed economico ai richiedenti, sia tramite telefono che in forma scritta - ha spiegato Vivi Bariano - Futuro e Tradizione confonde, o non vuole capire, queste due fasi: le linee guida sono una cosa, la valutazione delle domande e la formazione della graduatoria, un’altra (di competenza dei Sevizi sociali). Viste le numerose domande che ci sono pervenute, e la prevedibile insufficienza dei fondi a disposizione, per fare una graduatoria più aderente alle reali necessità delle persone più colpite dalle conseguenze economiche del Covid-19, quei dati servivano. In questa seconda fase sono stati chiesti dati sensibili ai richiedenti? Sì! Lo si poteva fare? Sì! Lo si poteva fare nel rispetto della privacy? Sì".