Primo piano

Autostrada Treviglio-Bergamo, il Pd: "Serve chiarezza, basta giochi delle tre carte"

Critiche dal segretario provinciale del Pd Gabriele Giudici all’indomani delle dichiarazioni rilasciate da Gianantonio Arnoldi, amministratore delegato di Cal

Autostrada Treviglio-Bergamo, il Pd: "Serve chiarezza, basta giochi delle tre carte"
Pubblicato:
Aggiornato:

"Serve chiarezza, basta giochi delle tre carte". Si è espresso così il segretario provinciale del Pd Gabriele Giudici sul progetto dell’autostrada Treviglio-Bergamo, all’indomani delle dichiarazioni rilasciate da Gianantonio Arnoldi, amministratore delegato di "Concessioni Autostrade Lombarde" (Cal), che lo scorso weekend ha annunciato l’inserimento di un nuovo fondo straniero nel finanziamento dell’opera.

Treviglio-Bergamo, i dubbi del Pd

"Cal, in quanto concessionaria di un’infrastruttura detenuta a maggioranza da enti pubblici, ha il dovere di garantire piena chiarezza nei confronti dei cittadini e delle istituzioni coinvolte - ha spiegato Giudici - È inaccettabile che si parli di un nuovo fondo interessato al progetto senza fornire alcun dettaglio sul nome o sulla natura di questo soggetto. Questa opacità alimenta l’ipotesi di una possibile uscita di “Macquarie”, il fondo che finora era stato indicato come il pilastro finanziario dell’opera da 555 milioni di euro. Si sta giocando una partita poco chiara".

Scarsa considerazione dei Comuni

Ma non solo. Secondo Giudici infatti, ulteriori perplessità scaturirebbero dalla scarsa considerazione mostrata da Arnoldi nei confronti dei Comuni che in primavera saranno chiamati a esprimersi nella Conferenza dei Servizi e con i quali, a suo dire, il progetto sarebbe già stato ampiamente condiviso.

"La realtà è ben diversa - ha affermato - I Comuni coinvolti sono stati consultati solo in modo frammentario, singolarmente o a piccoli gruppi, con il chiaro intento di poter affermare, in modo strumentale, che vi sia stata condivisione, evitando al contempo la formazione di una posizione unitaria. Non si tratta di vera partecipazione ma di un’operazione di facciata, che ignora le esigenze del territorio. Anche l’annuncio secondo cui la Conferenza dei Servizi seguirà la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) solleva forti perplessità. Questa inversione della procedura ribalterebbe la sequenza naturale e normativa, che invece dovrebbe garantire un’analisi approfondita e un reale coinvolgimento delle parti interessate".

A queste ultime inoltre, non sarebbe mai stato presentato il reale quadro economico dell’opera.

"Probabilmente perché non regge - ha chiosato Giudici - Oggi quest’autostrada non ha senso. La politica tutta deve opporsi e chiedere che venga revocata la concessione. Dopo 20 anni è giusto riconoscere che le esigenze, le condizioni, le infrastrutture, i finanziamenti e le volontà politiche sono cambiate. Insistere su un’opera anacronistica e priva di basi solide significa tradire gli interessi del territorio".

Seguici sui nostri canali