Autocertificazione a scuola, il tema vaccini fa discutere il Consiglio

A Palosco la minoranza insorge: "Sicurezza non garantita".

Autocertificazione a scuola, il tema vaccini fa discutere il Consiglio
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Autocertificazione a scuola, al nido di Palosco basta quella per dimostrare che i figli non sono portatori di malattie infettive, ma per "Progetto Comune" questo non basta a dare sicurezza. Un tema che continua a far discutere come la notizia dei genitori bergamaschi che hanno prodotto un falso certificato vaccinale per mandare la figlia all'asilo, ora indagati dalla Procura di Lecco.

Autocertificazione a scuola inserita nel regolamento

Nel Consiglio comunale di mercoledì scorso la modifica del regolamento del nido "Ci vuole un fiore" ha trattato la regolamentazione igienico-sanitaria, aggiornandola alle ultime leggi in materia. Sergio Cascio però si è detto molto preoccupato per la decisione di inserire la modalità dell’autocertificazione per dimostrare di non essere più infettivi in caso di malattia.

La proposta del certificato medico

"Al giorno d’oggi – ha detto Cascio – con tante famiglie che non sottopongono i figli ai vaccini, credo sia meglio eliminare dal regolamento l’autocertificazione e inserire l’obbligo di presentare il certificato medico per poter rientrare a scuola, che attesti che il bambino non sia più portatore di malattie infettive".

"Sono normative dell'Ats"

A spiegare la scelta presa su indicazione dell’Ats è stato il sindaco Mario Mazza. "Il vecchio regolamento – ha detto – riportava altre normative. Per questo gli uffici si sono rivolti all’Ats per sapere quale fosse la procedura giusta da seguire, e nei riferimenti normativi era presente l’autocertificazione nella quale in genitore certifica di essersi attenuto alle indicazioni ricevute dal medico. Ricordo che in caso di dichiarazioni mendaci i genitori possono essere perseguibili per legge".

"Nessuna sicurezza per bimbi fragili"

La risposta non ha però soddisfatto Cascio che è tornato sulla richiesta di sicurezza per i bambini, specialmente quelli immunodepressi. "Io non voglio perseguire nessuno – ha detto – voglio salvaguardare qualcuno. Se all’asilo ci fosse un bambino che avesse particolare bisogno di sicurezza, l’autocertificazione non è una modalità sicura per i genitori, che magari iscriverebbero il figlio altrove – e, rivolto alla maggioranza – se vostro figlio corresse grossi rischi nel contrarre malattie, voi lo portereste al nostro asilo?". La risposta è stata il silenzio.

Nulla vieta di richiedere il certificato

Anche il consigliere di "Palosco Adesso" Marcello Nesi ha chiesto chiarimenti in merito. "Se noi decidessimo di inserire la richiesta del certificato medico – ha detto – la legge lo consentirebbe?". Nulla in contrario da parte dell’Ats ha spiegato il sindaco: "Il settore infanzia dell’Ats – ha detto – non ha detto che non è possibile inserire tale richiesta. Ci hanno informato che la procedura adottata in generale è quella dell’autocertificazione perché la legge lo prevede".

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