Treviglio

Aumento dell'Irpef a Treviglio, l'opposizione: "E' inaccettabile"

La minoranza attacca la Giunta: "E' un'operazione bancomat, prima mi voti e poi ti spremo".

Aumento dell'Irpef a Treviglio, l'opposizione: "E' inaccettabile"
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Aumento dell'Irpef a Treviglio: per l'opposizione è un provvedimento inaccettabile. Fa discutere la decisione della Giunta di aumentare l'aliquota dallo 0,65 allo 0,8% (con esenzione per i redditi solo i 10 mila euro).

Aumento dell'Irpef

"E’ un’operazione bancomat: prima mi voti e poi ti spremo». Non usa mezzi termini l’opposizione per definire la decisione dell’Amministrazione di aumentare l’Irpef. Per la minoranza non poteva scegliere un momento peggiore «per mettere le mani nelle tasche dei cittadini". "Dopo i 50 mila euro sfilati ai commercianti il mese scorso - ha commentato la capogruppo del Pd Matilde Tura - la Giunta Imeri si prepara a incassare altri 800 mila euro portando al massimo l’aliquota Irpef con una fascia di esenzione estremamente ridotta. E preannuncia nuove stangate in forma di ulteriori “sanzioni e accertamenti” per un milione di euro. Salassi che arrivano subito dopo aver vinto le elezioni".

"Più tasse per finanziare i servizi"

Misure che, come sottolineato dai membri dell’opposizione in una conferenza stampa convocata oggi, mercoledì 16 marzo, si vanno a sommare al nuovo piano della sosta in arrivo, con il raddoppio in un anno dei parcheggi a pagamento. I cui proventi, come noto, finiranno nelle casse della partecipata "Treviglio Futura" per la realizzazione del "ring". "Tutte risorse distratte dal bilancio comunale dal capitolo della spesa corrente - hanno sottolineato i consiglieri di opposizione - quello dove oggi mancano i soldi per cui non si riescono più a garantire i servizi se non aumentando la pressione fiscale". Laura Rossoni (Pd) ha poi sottolineato che la fascia di esenzione dovrebbe essere alzata a 18 mila euro.

"Colpa anche della Fiera"

"Del resto  - proseguono i consiglieri di minoranza - sono state fatte delle scelte molto discutibili che hanno intaccato in modo importante la disponibilità di spesa in parte corrente e questo oggi porta a questa politica di spremitura del cittadino senza che vi corrisponda un aumento reale della qualità della vita. Questo per noi è inaccettabile". Nel mirino, in particolare, è finita la Fiera per cui si pagherà un mutuo e saranno necessari continui interventi di manutenzione.

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