Asilo nido di fronte al cimitero? Lo scetticismo delle minoranze al progetto della Giunta Bonardi
La scelta dell'Amministrazione di costruire l'asilo nido di fronte al cimitero lascia perplesse e contrare le minoranze consiliari.
Approvato in un Consiglio comunale straordinario l’aggiornamento al "Piano triennale delle Opere pubbliche": il Comune corre per costruire l’asilo nido di fronte al cimitero, ma i costi sono ancora incerti e le opposizioni scettiche: "Dilettanti allo sbaraglio".
La discussione in Consiglio comunale
Quella di lunedì scorso è stata una seduta intensa, durante e a margine della quale le due capigruppo di minoranza Severina Allevi e Beatrice Bolandrini hanno espresso tutte le loro perplessità sul progetto dell’asilo che si vuole edificare di fronte al cimitero.
Nello specifico, a parere di Allevi quell’area non sarebbe assolutamente adatta a ospitare un servizio simile.
"A parte la posizione infelice vicino alla rotatoria, per quanto si possano rispettare le distanze siamo comunque vicini alle tubazioni della Snam - ha spiegato - e, passando di là, a piedi si sente sempre un forte odore di gas. Senza contare che non sono state fatte le relative indagini di carattere geotecnico del suolo. Il progetto ammonta a 726mila euro, 576 dei quali provenienti dal Pnrr, ma non sono stati resi noti, e probabilmente ancora non si conoscono, i costi di urbanizzazione".
La proposta della sua lista, PrimaVera Civica, del resto, era quella di ampliare di un piano l’attuale materna pubblica, già costruita all’epoca nell’ottica di comprendere due moduli sovrapposti.
"Qui sarebbe già tutto urbanizzato e comodo per le famiglie e i bambini, ma non si sono volute sentire ragioni - ha concluso Allevi - Ci è stato detto che non si saprebbe dove collocare i bambini durante i lavori, ma l’impressione è che non ci sia la volontà di farlo: a Brignano, infatti, abbiamo spazi enormi che possono essere usati allo scopo. Basti pensare all’ex convento delle suore o alla paritaria “Aresi”, che avrebbe potenzialmente spazio per cento piccoli".
L'ex sindaco Bolandrini: "Dilettanti allo sbaraglio"
Entrambe le minoranze hanno concordato sulla necessità del nuovo servizio ma non approvano il modo in cui è stato pensato e gestito fin qui il progetto, per cui si sono astenute.
"Verrebbe da dire che siamo di fronte a dilettanti allo sbaraglio, se non fosse che Stefano Biffi è stato assessore in tre Giunte diverse, compresa la mia - ha commentato a sua volta l’ex sindaco Beatrice Bolandrini , capogruppo di “Brignano al Centro” - Non ha saputo però rispondere a nessuna delle domande poste in un Consiglio comunale dove l’unico punto all’ordine del giorno era l’asilo nido. Ricordo che la conferma del contributo è arrivata il 13 giugno, che il 19 luglio l’Amministrazione ha ritirato dal Consiglio la modifica del Piano triennale per mancanza di documenti e solo il 20 agosto ha affidato uno studio di fattibilità. Mesi sprecati, se si considera che i lavori devono essere appaltati entro il 31 ottobre». Bolandrini teme uno sperpero di denaro. «Il rischio di un enorme spreco di soldi pubblici è alto e purtroppo nemmeno quantificato - ha detto piccata - non si conoscono infatti i costi relativi all’urbanizzazione e già si paga un tecnico per una permuta, perché il nido non sarà interamente su suolo pubblico. Ironia della sorte, quando abbiamo chiesto ai proprietari confinanti di poter piantumare alberi per creare una cortina verde all’ingresso del paese, ci è stato risposto un secco “no”. Ora addirittura si lascia costruire un asilo. Dobbiamo forse aspettarci un repentino ritorno di quell’area come edificabile? Ciò che preoccupa maggiormente sono le poche idee confuse di chi in teoria avrebbe voluto cambiare un paese intero".
Bolandrini intende fare accesso agli atti dopo la richiesta verbale inevasa sulle spese d’urbanizzazione che l’operazione comporterà.
"Quando con la mia Giunta abbiamo manifestato l’interesse per il contributo avevamo detto chiaramente che avremmo costruito il nido solo se fosse stato possibile farlo su edifici esistenti - ha tagliato corto - Se il gioco non vale la candela, i fondi si possono anche restituire, anche perché se i termini per i contributi non verranno prorogati, non credo che si riuscirà a rispettare le scadenze".
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