Profughi, i sindaci rivoltosi ottengono la prima vittoria

Sembra essere così arrivato l'epilogo della protesta partita dalla Rocca di Romano,contro l'imminente arrivo di 250 nuovi richiedenti asilo

Profughi, i sindaci rivoltosi ottengono la prima vittoria
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«Distribuire in modo equo i richiedenti asilo sul territorio della provincia». Questo quanto è emerso lunedì durante la riunione a tema profughi, che si è tenuta in prefettura e alla quale hanno partecipato i presidenti degli ambiti insieme al prefetto Elisabetta Margiacchi.

La protesta partita da Romano

Sembra essere così arrivato l'epilogo della protesta partita dalla Rocca di Romano, durante la conferenza stampa in cui i sindaci dell'ambito 14, con capofila Romano, denunciarono l'imminente arrivo di 250 nuovi richiedenti asilo sul territorio, un fatto non nuovo di per sé, se non per l'arrivo di cooperative da fuori regione per gestire i migranti sul territorio. Questa infatti è stata l'ultima goccia che ha fatto alzare gli scudi ai sindaci dell'ambito 14 sulla questione profughi. Un questione già al limite della tensione, dopo che i Comuni della Bassa si sono ritrovati a gestirla senza aver avuto voce in capitolo a livello decisionale.

Il "bando" della discordia

La Prefettura infatti attraverso bandi si era interfacciata direttamente con le cooperative e strutture ricettive presenti sul territorio, scavalcando di fatto i sindaci che si sono ritrovati gli ospiti già nel proprio Comune. Una prassi consolidata in due anni che oggi ha di fatto visto una nuova fase. Il bando chiuso dalla Prefettura aveva assegnato 250 accreditamenti a due enti piemontesi. La Cooperativa Versoprobo srl di Vercelli e la Rti migrazioni srl Torino, impresa società immobiliare San Maurizio, che avrebbero dovuto dividersi la gestione dei 250 profughi divisi tra Romano, Cividate , Bariano e Ghisalba.

La saturazione del territorio

A questo va aggiunto la saturazione dell'ambito 14 in ambito di accoglienza. Il rapporto richiedenti asilo e residenti regolari sul territorio in certi Comuni supera se non doppia il limite fissato dei 2,7 per ogni mille abitanti, basta pensare a Martinengo. I sindaci dell'ambito per questi motivi hanno chiesto al Prefetto di rivedere il bando di assegnazione dei nuovi 250 richiedenti, di redistribuirli sugli ambiti che ad oggi non hanno accolto profughi nei loro Comuni e di rispettare in futuro la distribuzione equa.

Un barcone con i richiedenti asilo in un'immagine di repertorio
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