L'impatto della pandemia

Un anno di Covid-19 in Lombardia: Pil 2020 -9,4%, ma si intravede la ripresa

Sul fronte dell'occupazione l'ultimo anno a livello regionale ha bruciato oltre 77 mila posti di lavoro.

Un anno di Covid-19 in Lombardia: Pil 2020 -9,4%, ma si intravede la ripresa
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Il Pil della Lombardia nel 2020 è diminuito del 9,4% rispetto alle stime precedenti (- 9,8%) e si attende una ripresa del +5%, più robusta rispetto alla stima di gennaio (+3,9%). Consumi ed investimenti si confermano in picchiata, rispettivamente dell’-11,3% e del -9,1%. L’occupazione si è ridotta di circa 77.400 unità, con una contrazione dell’1,7% rispetto al 2019. Per l’export 13,5 miliardi in meno, ma si prevede una crescita del +13,6% nel 2021.

Un anno di Covid in Lombardia

Sono questi i risultati presentati stamani in conferenza stampa congiunta del terzo Focus relativo all’impatto del Covid 19 sull’economia del territorio, secondo quanto emerso dallo studio effettuato dall’Osservatorio Economia e Territorio del Centro Studi Sintesi per CNA Veneto e CNA Lombardia.

“Accanto al segnale positivo di una flessione del PIL più contenuta delle attese e ad una previsione di ripresa più robusta per l’anno in corso, a colpire sono i dati del turismo. Su questo comparto si è abbattuto un vero e proprio tsunami - ha commentato, con riferimento specifico alla situazione della Lombardia, il presidente di CNA Lombardia Daniele Parolo - Non possiamo più aspettare oltre la definizione di una strategia di “ricostruzione” delle possibilità economiche del comparto. Fisco e credito devono essere flessibilissimi.”

CNA: "Servono regole e stanziamenti adeguati"

“L’indagine che abbiamo condotto vuole tuttavia servire non solo a quantificare il danno economico derivante dalla pandemia ma a tracciare una via per tornare a crescere in modo sostenibile - ha aggiunto Parolo - CNA è oggi in grado di dire con un sufficiente margine di ragionevolezza che alcuni settori saranno intensamente investiti dalla transizione ecologica, nel senso che in quei settori il livello di mobilitazione degli investimenti sarà più alto, con effetti di innovazione più rilevanti, con margini di crescita del valore aggiunto e dell’occupazione più interessanti. Proviamo allora a mettere anche l’accento delle politiche pubbliche, con regole e stanziamenti adeguati, su segmenti decisivi come ciclo dei rifiuti, costruzioni, impianti per gli edifici, logistica e mobilità, cura del paesaggio, solo per fare alcuni esempi. C’è tanto lavoro da fare”.

Turismo dimezzato in Lombardia

Nel 2020 il movimento turistico in Lombardia si è più che dimezzato: infatti, si contano 11,4 milioni di arrivi in meno (+65% rispetto al 2019) e una contrazione di 23,4 milioni di presenze (-58%). Il calo è imputabile soprattutto alle presenze all’estero (+68%). Mentre la flessione degli italiani è stata leggermente più contenuta (-42%). Inoltre il ridimensionamento del movimento turistico regionale ha interessato soprattutto il settore alberghiero (-66%), con una riduzione pressoché totale delle presenze nelle stagioni intermedie (-80%). Quasi la metà delle minori presenze turistiche in Lombardia è imputabile alla Provincia di Milano (-7,1% rispetto al 2019). Nel 2020 il turismo è stato soprattutto interno (italiani hanno superato gli stranieri) e sempre più concentrato nella stagione estiva (51%), anche in ragione del migliore andamento della curva epidemiologica.

Come sarà l'estate 2021?

Nonostante il Covid, nel 2021 il 55% degli italiani andrà in vacanza: di questi, più del 67% sceglierà località italiane. Come accaduto l’anno scorso, nel 2021 i flussi turistici si concentreranno prevalentemente nei mesi estivi. Nell’anno della pandemia e degli spostamenti brevi, il ricorso all’auto per i viaggi è passato dal 57% al 74%. Il Covid ha dimezzato il ricorso alle agenzie: nel 2020 il 74% delle prenotazioni sono state fatte direttamente. Il passaggio ad un turismo "orientato al valore" è fondamentale per la sopravvivenza, poiché le forme di turismo che si concentrano sull’incremento del numero di visitatori sono destinate a non funzionare più dopo la pandemia (fonte Unioncamere-Isnart). Con la graduale ripresa del turismo, vi sarà una crescente domanda di attività turistiche all'aria aperta e basate sulla natura; saranno privilegiate le esperienze di "viaggi lenti", che stanno guadagnando un interesse sempre maggiore (fonte UNWTO). Riscoprire il turismo a chilometro zero il volàno che può far ripartire nuovamente il comparto.

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