Tagli al Superbonus, Ance lancia l'allarme: "Sarà il tracollo per imprese e famiglie"
Sono 15 miliardi i crediti fiscali bloccati, 25 mila imprese a rischio con le evidenti ricadute sull’occupazione e problemi per circa 90 mila cantieri
Scure su Superbonus: la novità (decisamente a sorpresa) è inserita nel decreto con le "Misure urgenti in materia di cessione di crediti d'imposta relativi agli incentivi fiscali" approvato dal Consiglio dei ministri il 16 febbraio 2023. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto sullo stop alla cessione del credito sul Superbonus 110%. Il decreto varato dal governo Meloni prevede quindi lo stop allo sconto in fattura.
Tagli al Superbonus, Ance lancia l'allarme
Una manovra che ha spinto Ance Bergamo a lanciare l'allarme di fronte al rischio concreto di un tracollo netto per imprese e famiglie. Non è stato fatto nessun passo avanti in merito alla criticità della cessione dei crediti fiscali derivanti dal bonus. Anzi, la bozza che il Governo sta esaminando in queste ore, non solo boccia sistematicamente i tentativi di soluzione per i crediti pregressi, come l’acquisto dei crediti da parte delle istituzioni locali, ma, fatto ancora più grave, esclude per i nuovi bonus le opzioni della cessione e dello sconto in fattura.
"Stiamo monitorando le nostre aziende bergamasche - sottolinea Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo - che incontrano sempre più difficoltà sia a portare a termine i lavori, per mancanza di liquidità, che a programmarne di nuovi. Gli istituti di credito sono fermi, non comprano più crediti nuovi e rallentano le erogazioni per quelli già acquistati. Una situazione che non riguarda più solo il passato, ma che rischia di azzerare anche il futuro dei nostri cantieri. E questo non può che tradursi in un tracollo per le imprese e nelle ovvie gravi conseguenze per i lavoratori e le loro famiglie".
A rischio 90mila cantieri
Le stime di Ance a livello nazionale sono note: 15 miliardi di crediti fiscali bloccati, 25 mila imprese a rischio con le evidenti ricadute sull’occupazione e problemi per circa 90 mila cantieri. E la provincia di Bergamo, dove l’edilizia è tra l’altro punto di riferimento per l’intero sistema economico, è nella stessa situazione. Le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2023 non funzionano e a questo vanno aggiunte le difficoltà derivanti dalla possibile introduzione delle ulteriori limitazioni contenute nella bozza all’esame del Governo.
"Da mesi – continua Vanessa Pesenti - ribadiamo l’importanza di proposte come la compensazione dei crediti tramite F24 (presentata congiuntamente da Ance e dall’Associazione Bancaria Italiana). E avevamo guardato con interesse anche alle alternative, avanzate dalle istituzioni locali, con operazioni pilota per acquistare dalle banche i crediti. È un gravissimo errore bloccarle, senza avere prima trovato una soluzione definitiva e strutturale. Anche in considerazione della sfida europea di riqualificazione degli immobili esistenti, obiettivo irraggiungibile senza un sistema di incentivi e di strumenti finanziari adeguati".