Là dove c'era l'erba ora c'è... una logistica FOTO
Calcio nel 2016 è stato il paese più "cementificato" d'Italia. Ecco com'è cambiata la pianura in "soli" 63 anni
Tra il 2015 e il 2016 nella Bassa sono stati consumati 72 ettari di suolo. Praticamente: 82 metri quadrati ogni ora. L'equivalente, più o meno, di un campo da calcio ogni tre giorni.
Effetto Brebemi e Italtrans: Calcio maglia nera d'Italia
E' l'effetto Brebemi, certo. Ma non solo: una buona parte della cementificazione della campagna è dovuta al mega polo logistico di Italtrans a Calcio. Il bestione di cemento realizzato l'anno scorso ha fatto infatti schizzare il paese dei muri al primo posto a livello nazionale per crescita di consumo di suolo rispetto al territorio. Il dato emerge dall'annuale rapporto dell'Ispra, pubblicato recentemente.
Paese "cresciuto" del 9 percento
In termini di incremento percentuale, la maggiore crescita delle superfici artificiali è avvenuta a Calcio (+9,5%), Oschiri (Olbia-Tempio, 7,4%), Altivole (Treviso, 6,9%). "I cambiamenti sono dovuti a diverse cause, spesso presenti all’interno dello stesso Comune, tra cui si segnalano alcune casistiche più frequenti riscontrate negli ultimi mesi analizzati: infrastrutture (in particolare nel Nord), edificazioni e cantieri (in particolare aree del commercio), edificazione dispersa, densificazione urbana, serre permanenti (in particolare nel Sud), campi fotovoltaici (complessivamente in misura minore rispetto agli anni precedenti)" spiega l'Ispra.
Ma a Calcio, in particolare, l'ampliamento porta il nome della logistica sorta a nord del centro. Che se da un lato ha "coperto" di tasse le casse comunali, dall'altro ha sollevato nel corso dei mesi scorsi polemiche a non finire.
La mappa
Ma come va altrove? Nell'infografica qui sotto trovate i dati relativi a ciascun paese: di quanti metri quadrati si è ridotta la campagna in ciascun paese, in ogni ora, tra il 2015 e il 2016?
La Bassa nel 1954
Insomma: i tempi della Bassa "veramente" agricola - povera ma verde - sono lontani. Anche le due immagini che seguono, tratte dal Geoportale lombardo, raccontano di una crescita decisamente impressionante. Non è una novità, certo. Ma a confrontare le due mappe, separate da 63 anni di cementificazione più o meno selvaggia, lascia a bocca aperta.
Nel 1954, buona parte dei nostri Comuni era letteralmente annegato in un mare di campi. In verde, sono segnati i filari di alberi, corrispondenti il più delle volte alle "rive" del reticolo idrico minore.
La Bassa nel 2015
Ecco invece la stessa elaborazione ripresa nel 2015. Con Treviglio e Caravaggio arrivati quasi a toccarsi, separati dal lungo cordone rosso dell'autostrada Brebemi. A est del Serio, invece, la lunga sfilza formata da Romano, Covo e Fara Olivana, Antegnate e Fontanella.
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