Lavoro

Quelli senza paracadute: allarme Confesercenti, “La pandemia spazza via il lavoro autonomo”

Antonio Terzi: "E' fondamentale per le micro e piccole imprese ricevere maggiore attenzione"

Quelli senza paracadute: allarme Confesercenti, “La pandemia spazza via il lavoro autonomo”

“La pandemia spazza via il lavoro autonomo, nonostante la lieve ripresa congiunturale dell’occupazione”. E’ la denuncia di Confesercenti Bergamo, ha analizza così  i recenti dati Istat sull’occupazione di marzo 2021.

Persi in Italia 900mila posti di lavoro

“Il dato complessivo da inizio pandemia è molto preoccupante: circa 900mila posti di lavoro perduti, in particolare dai contratti a termine e dai lavoratori autonomi, quest’ultimi pesantemente segnati da una caduta del 6,6%, pari a 345mila unità, rispetto a febbraio 2020. Il dato più elevato in percentuale” spiega. “Facendo un bilancio a partire dall’inizio della pandemia, a marzo 2020, Confesercenti osserva come in Italia – nonostante le lievi oscillazioni al rialzo dell’estate scorsa – il bilancio finale per i lavoratori autonomi ed il loro familiari coadiuvanti sia oltremodo preoccupante”.

Autonomi senza paracadute: niente blocco dei licenziamenti

Ovviamente, gli autonomi non hanno goduto negli scorsi mesi del “paracadute” rappresentato dal blocco dei licenziamenti. “Le normative a protezione del lavoro hanno funzionato – come era logico attendersi – nei confronti dei dipendenti delle imprese, mentre sul versante dei piccoli imprenditori i soli ristori, con tutta evidenza, non sono bastati ad impedire l’emorragia” commenta ancora Confesercenti.

Recovery plan: serve attenzione alle micro e piccole imprese

“La crisi economica innescata dalla pandemia si è abbattuta con particolare forza sulle attività di minori dimensioni e su turismo, commercio e ristorazione – aggiunge il presidente dell’associazione di categoria Antonio Terzi –  e, proprio per la natura concentrata della recessione, è fondamentale per le micro e piccole imprese ricevere maggiore attenzione, con interventi mirati attivati dalle risorse del Recovery Plan per questi settori fortemente danneggiati. Una vera e propria emergenza che dovrà fare i conti anche con la fine del blocco dei licenziamenti. Forte attenzione anche a livello bergamasco dove il calo occupazionale registrato nel 2020 e nei primi mesi del 2021, meno preoccupante che altrove, si concentra soprattutto sulle attività di alloggio, ristorazione, commercio e intrattenimento.”