Mercato del lavoro, dati in recupero verso i livelli pre Covid
Il saldo tra ingressi e uscite nel mese è, come sempre ad agosto, negativo ma in misura minore rispetto agli stessi periodi del 2020 e del 2019.
Per il quarto mese consecutivo, i flussi delle nuove assunzioni e delle cessazioni in provincia di Bergamo hanno superato i livelli pre-Covid (anno 2019). Il saldo tra ingressi e uscite nel mese è, come sempre ad agosto, negativo ma in misura minore rispetto agli stessi periodi del 2020 e del 2019.
Occupazione in crescita
Nell’anno intercorso da settembre 2020 ad agosto 2021 si può stimare una crescita dell’occupazione dipendente di 6.691 posizioni, grazie al contributo di tutti i macrosettori economici e al ritrovato primato del terziario. Negli ultimi quattro mesi, con la riapertura di quasi tutte le attività del commercio e dei servizi, lo stock dei lavoratori dipendenti in provincia, dopo la lunga flessione seguita alla crisi pandemica, è tornato ad espandersi ad un tasso medio di crescita non lontano, ma ancora inferiore di un quinto circa, da quello pre Covid.
Mancano i contratti a tempo indeterminato
Nel recente scenario di ripresa occupazionale è ancora mancante il contributo dei contratti a tempo indeterminato: il saldo annualizzato tra ingressi e uscite è negativo perché le cessazioni crescono (sul 2019) più delle assunzioni. E le stabilizzazioni, cioè le trasformazioni dal tempo determinato al tempo indeterminato, sono nei primi otto mesi dell’anno molto al di sotto dei corrispondenti valori del 2019 e del 2020.
I valori di agosto
Nel mese di agosto le assunzioni con contratto di lavoro dipendente in provincia di Bergamo (7.988) sono aumentate di un terzo (+33,7%) rispetto allo stesso mese del 2020 (8.590) e hanno superato nettamente (+8,1%) il livello pre-Covid del corrispondente mese del 2019 (9.767). Le cessazioni (10.561 ad agosto) sono aumentate del 22,9% sullo stesso mese 2020 e dell’ 8,1% rispetto ad agosto 2019.
Il saldo mensile netto, tra assunzioni e cessazioni, di agosto 2021 è negativo (-2.573) - come è tipico nel mese centrale dell’estate in cui si riducono i nuovi ingressi - un valore leggermente meno accentuato rispetto al 2020 (-2.617) e al 2019 (-2.931). Il saldo annuo tra settembre 2020 e agosto 2021 segna un consistente aumento (+6.691) delle posizioni lavorative dipendenti e una distanza non incolmabile dai tassi di crescita medi annui del 2019: il ritmo della crescita occupazionale con la riapertura di gran parte delle attività commerciali negli ultimi quattro mesi (tra maggio e agosto) è inferiore di circa un quinto alla dinamica “pre-Covid”.