Lo Sportello Lavoro aiuta i disoccupati a rimettersi in gioco
E' attivo, su appuntamento, ogni mercoledì dalle 18 alle 20 all'oratorio San Zeno. I volontari, oltre al supporto per scrivere i CV, intendono creare una rete tra chi cerca e chi offre lavoro.
Ha aperto l'11 ottobre all'oratorio San Zeno di Treviglio lo "Sportello Lavoro" pensato dal Acli Bassa Bergamasca Ovest per andare incontro e aiutare coloro che sono alla ricerca di un lavoro o di una nuova occupazione.
In città lo Sportello Lavoro di Acli
"Abbattiamo le barriere al mercato del lavoro". Con questo slogan è nato il nuovo "Sportello Lavoro", pensato da "ACLI Bassa Bergamasca Ovest" per andare incontro alle esigenze dei tanti cittadini che sono alla ricerca di un’occupazione lavorativa. L’iniziativa ha preso il via mercoledì 11 ottobre all’oratorio San Zeno, dove già diverse persone si sono presentate per chiedere e ricevere supporto nella compilazione del proprio curriculum vitae. Ma la stesura guidata del CV è soltanto una delle mansioni che i volontari di Acli svolgono su appuntamento, ogni mercoledì dalle 18 alle 20. Essi, infatti, offrono anche orientamento professionale e si attivano per effettuare segnalazioni a centri per l’impiego, agenzie per il lavoro e imprese del territorio, favorendo gli inserimenti tramite borse lavoro.
"Allo “Sportello Lavoro” accogliamo le persone che stanno cercando un’opportunità lavorativa - ha spiegato il volontario Raffaele Gomie -. Purtroppo non possiamo offrire loro un lavoro, ma possiamo indirizzarle nella loro ricerca. Per questo, oltre alla compilazione del CV in formato Europass, il nostro sportello si mette a disposizione per selezionare gli annunci di lavoro adatti al profilo di ciascun nostro utente da una newsletter che settimanalmente ci viene inviata da Acli Bergamo con tutte le proposte attive sui vari centri per l’impiego e sulle varie agenzie per il lavoro".
L'importanza di creare una rete per il lavoro
Parallelamente alla newsletter, i volontari dello "Sportello Lavoro" hanno creato un database in cui inseriscono tutti i dati dei loro utenti che verranno poi condivisi con i centri per l’impiego.
"Questi ultimi potranno accedere al database e pescare i profili che ritengono più adeguati alle posizioni di lavoro già aperte - ha proseguito Raffaele -. Ci piacerebbe anche farci conoscere dalle agenzie per il lavoro, affinché siano loro a indirizzare i loro utenti a noi qualora arrivassero, per esempio, sprovvisti di CV. Vorremmo quindi creare una sorta di interscambio tra il centro per l’impiego di Treviglio, le agenzie per il lavoro e le aziende presenti in zona, chiamate a loro volta a tracciarci un quadro del profilo che stanno cercando, in modo da permetterci di comprendere quale dei nostri utenti possiede più similitudini con quel profilo e procedere poi con la successiva segnalazione. È come se mettessimo in rete tutti gli attori principali del mercato del lavoro per poter far sì che l’occupabilità cresca anche negli strati sociali più bassi, che di norma sono quelli che si rivolgono a noi, tra persone in età avanzata che hanno perso la loro precedente occupazione ed extracomunitari che fanno fatica a inserirsi nel mercato del lavoro a causa delle barriere linguistiche".
La collaborazione con i centri di formazione professionale
Per soddisfare al meglio le esigenze di queste particolari categorie sociali, lo "Sportello Lavoro" ha pensato di avviare anche una collaborazione con i centri di formazione professionale ENAIP (Ente Nazionale ACLI Istruzione Professionale) e ABF (Azienda Bergamasca Formazione), che garantiscono corsi di riqualificazione professionale e corsi di lingua italiana per stranieri.
"Lo Sportello Lavoro dunque, non è una rotellina in mezzo a un prato vuoto - ha chiosato Raffaele -. È piuttosto la rotellina di un ingranaggio molto più ampio e articolato che, oltre alla domanda di lavoro di cui normalmente si occupa Acli, risponde anche alla domanda di altri bisogni primari, grazie al costante affiancamento della Caritas. Questo ci fa sentire parte integrante di un’autentica rete della solidarietà, alla quale vogliamo continuare a offrire il nostro volontariato nel migliore dei modi".
In virtù di ciò, lo "Sportello Lavoro" di Acli BBO si inserisce all’interno del cosiddetto "Emporio della Solidarietà", la bottega gratuita ideata dalla Caritas per le persone che si ritrovano in ristrettezze economiche.
"Il nostro Sportello non solo si fa carico della fetta di indigenti costretti a rivolgersi all’Emporio per mancanza di lavoro - ha chiarito Alberto Trevisan, presidente di Acli BBO -. Allo stesso tempo si rivolge a tutti coloro che sono alla ricerca di un lavoro e che non passano necessariamente dal “Centro di Ascolto” della stessa Caritas. Il nostro quindi, è un servizio di prossimità per favorire l’occupabilità a 360 gradi perché è totalmente gratuito e si prefigge di soddisfare le richieste lavorative di coloro che ne hanno più bisogno. Se l’iniziativa avrà successo su Treviglio, noi di Acli Bassa Bergamasca Ovest non escludiamo di esportarla in seguito anche negli altri paesi che fanno parte del nostro circolo. Grazie ad Acli, siamo certi di poter offrire alla comunità un servizio di qualità, capace di abbattere le barriere nel mercato del lavoro".