Scuola Agroalimentare via al primo corso lattiero-caseario della Bassa

Già dal prossimo anno scolastico i ragazzi potranno iscriversi a questo nuovo corso, dove i protagonisti saranno i formaggi e le aziende di alta qualità sul nostro territorio.

Scuola Agroalimentare via al primo corso lattiero-caseario della Bassa
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Scuola Agroalimentare via al primo corso lattiero-caseario della Bassa. Grazie all'istituto caravaggino anche la Bassa avrà il suo centro formativo per diventare operatore della trasformazione agroalimentare lattiero-casearia.

Scuola Agroalimentare, un nuovo corso

Oltre all'ormai consolidato corso di operatore agricolo attivo ormai da nove anni, già dal prossimo anno scolastico i ragazzi potranno iscriversi al nuovo corso per diventare operatore della trasformazione agroalimentare lattiero-casearia. A parlarci di questo nuovo indirizzo è una delle docenti della scuola, Isabella Pala. «Sul nostro territorio mancava un profilo come questo, l’unico istituto che prepara alla lavorazione casearia infatti si trova a Pandino ed è quinquennale. La nostra scuola ha quindi voluto rispondere alle richieste dei giovani del nostro territorio, ampliando la propria offerta formativa. Ad oggi contiamo su circa 120 ragazzi e questo era il momento giusto per garantire un percorso sempre più qualificante».

La trasversalità come elemento qualificante

Dello stesso parere è anche il direttore della scuola, Gianluca Recalcati, che ha confermato: «Questo corso è nato dall'incontro con le aziende e gli imprenditori del territorio, con i quali si è studiato un percorso formativo capace di preparare i ragazzi concretamente al mondo del lavoro – ha spiegato il preside – Cifra distintiva di questo corso per operatori lattiero-caseari infatti è proprio la trasversalità, ovvero la capacità da parte dell’alunno di essere elastico e aperto mentalmente, in modo da rispondere alle necessità che gli si presenteranno sul lavoro. A tal proposito i focus principali del corso, della durata di tre anni, sono: la preparazione sull’intera filiera, le competenze informatiche e meccaniche, per prevenire eventuali guasti, ma anche competenze linguistiche che vedono l’apprendimento dell’inglese, nell'ottica di dare ai ragazzi le coordinate per sapersi orientare nel mercato globale, e infine le competenze specifiche del settore, relative ai prodotti di qualità tipici della tradizione locale bergamasca, inclusa la conoscenza delle normative e delle legislazioni di riferimento».

L'open day

Questo sabato, dalle 14 alle 18, la scuola aprirà le proprie porte in via Prata 17 a Caravaggio per accogliere genitori e ragazzi, i quali potranno mettere le mani in pasta e chiedere informazioni direttamente agli studenti. Ci sarà anche la possibilità di sperimentare i laboratori didattici, a cui a breve si aggiungerà anche quello per la lavorazione lattiero-casearia. Per ribadire ancora una volta che lavorare nel settore agroalimentare non è affatto un ripiego: oltre il 50% degli alunni trova subito un impiego e il 40% prosegue gli studi. Il futuro della tradizione è un patrimonio inestimabile. Ed è nelle mani di questi giovani.

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