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La bergamasca, terra di lavoratori: Regione Lombardia riconosce altre 74 attività storiche

Si tratta di attività che nel corso dei decenni hanno saputo vincere le sfide quotidiane e innovarsi nel segno della tradizione

La bergamasca, terra di lavoratori: Regione Lombardia riconosce altre 74 attività storiche
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La provincia di Bergamo si conferma terra di grandi lavoratori. A dirlo sono i numeri con 74 attività - 17 botteghe artigiane, 15 locali, 42 negozi - entrati a buon diritto nell’albo regionale come "Attività storiche e di tradizione".

Attività storiche in Lombardia

Come ogni anno, anche per il 2025, Regione Lombardia ha stilato una lista di attività che operano sul territorio senza interruzioni da almeno 40 anni. In tutto quest’anno sono 591: 300 negozi storici, 132 botteghe artigiane storiche, 159 locali storici che portano il numero totale a 4.477 imprese. I riconoscimenti sono stati deliberati dall’assessorato regionale allo Sviluppo economico presieduto da Guido Guidesi che ha sottolineato come "il marchio di Attività Storica e di Tradizione rappresenta il grazie di Regione nei confronti di imprese che rendono grande i nostri territori con il proprio lavoro: negozi, locali e botteghe storiche sono una parte fondamentale del nostro tessuto economico e garantiscono un presidio per le comunità anche dal punto di vista della sicurezza, assicurando servizi, occupazione e contribuendo alla qualità della vita sui territori".

Terzi (Confesercenti): "Servono regole per un mercato equilibrato"

Attività che nel corso dei decenni hanno saputo vincere le sfide quotidiane e innovarsi nel segno della tradizione, spesso attuando con successo il ricambio generazionale. Le imprese bergamasche hanno ricevuto il plauso del presidente di Confesercenti Bergamo Antonio Terzi e del referente delle attività storiche Confcommercio Bergamo Alessandro Riva,

"È un riconoscimento importante, così come lo sono i bandi regionali che le sosterranno - ha detto Terzi - Ma serve di più: regole e politiche che garantiscano un mercato equilibrato, affinché queste imprese non soccombano ai profondi cambiamenti in atto. È necessaria una presa di coscienza collettiva: il commercio di prossimità è un valore per le comunità e va difeso con scelte concrete".

I premiati nella Bassa

Nella Bassa bergamasca sono dieci le attività che hanno ottenuto il prezioso riconoscimento:

  • Antegnate - Salumeria profumeria Bianchi (1953)
  • Arzago - Rossoni Alimarket (1957)
  • Boltiere - Oreficeria orologeria foto ottica Guarnerio (1962)
  • Cividate al Piano - Centro carni Zappella (1973)
  • Ghisalba - Panificio Belloli (1946)
  • Martinengo - Gastronomia salumeria Asperti (1945)
  • Romano di Lombardia - Cometti Falegnameria (1973)
  • Torre Pallavicina - Trattoria dell’Angelo (1925)
  • Urgnano - Frutta, verdura e generi alimentari di Marchiondelli (1956)
  • Verdellino - Lavasecco di Flora Ghilardi (1977)