La Bcc Caravaggio e Cremasco compie 120 anni
Lo storico istituto di credito ha tagliato l'importante traguardo il 3 marzo e si prepara a un anno di celebrazioni.
Una storia di presenza e radicamento sul territorio lunga 120 anni. Il 3 marzo la «Bcc Caravaggio e Cremasco» ha tagliato un traguardo di quelli che raggiungono in pochi e si prepara a celebrarlo tutto l’anno.
Bcc fondata sui principi dell’insegnamento sociale cristiano e della cooperazione
L’istituto di credito caravaggino oggi ha filiali anche fuori provincia, guarda al futuro forte di un passato invidiabile e rappresenta uno dei simboli della città. I principi costitutivi, i criteri ispiratori e i valori sui quali si fonda sono stati suggeriti dall’enciclica sociale «Rerum Novarum» del 1891 di Papa Leone XIII. Nello statuto sociale è scritto nero su bianco che «la società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale cristiano ed ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata», distinguendosi «per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune, impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci».
Valori che la banca è impegnata a portare avanti anche oggi.
Celebrazioni tutto l'anno
In questo «compleanno» particolare, il presidente Giorgio Merigo annuncia un calendario di eventi per festeggiarlo degnamente.
"È un anniversario importante, stiamo preparando una serie di eventi per celebrarlo - ha spiegato - lo renderemo noto dopo Pasqua. Si intersecherà con l’inaugurazione del teatro parrocchiale e del parcheggio dell’oratorio".
Per ora però è ancora tutto top secret. Anche l’Amministrazione comunale riconosce un grande ruolo della vita della comunità alla banca e, durante l’anno che identifica Bergamo e Brescia come capitali della cultura, attraverso il sistema bibliotecario civico, ha promosso un incontro sulla cultura del lavoro, identificando nella Banca quel soggetto che ha promosso anche a Caravaggio una cultura del lavoro che ha creato ricchezza e benessere. A darne notizia è il presidente del Consiglio comunale Carlo Mangoni, ex presidente dell’istituto di credito.
"Non possiamo dimenticare questo anniversario di fondazione, significherebbe tradire uomini e donne che nella oramai lunga storia della nostra cooperativa di credito, hanno agito con lo spirito dei profeti ed il coraggio dei pionieri - ha affermato - Persone che, guidate dai valori del magistero della dottrina sociale cristiana, hanno saputo concretizzare opere che non possono essere ridotte solo a storia locale ma che hanno contribuito a realizzare la stessa idea di popolo e nazione di cui andiamo fieri".
Istituto legato a doppio filo col territorio
Mangoni ha ricordato le tappe principali del percorso della Bcc.
"Se dobbiamo sintetizzare questi 120 anni, possiamo farlo ricordando che questa è la storia delle persone che hanno fatto la Cassa Rurale - ha rimarcato - Da subito avevano capito che la povertà, le ingiustizie, la miseria economica e sociale si poteva sconfiggere con l’insegnamento e la formazione delle classi meno abbienti".
Il verbale della chiusura del primo anno di attività nel 1903 riporta: «Il Consiglio di amministrazione destina parte del poco utile dell’anno nel sostenere dei corsi serali di alfabetizzazione e formazione per i contadini».
"Un’attenzione alla formazione che non è mai venuta meno, nel secondo dopoguerra infatti l’istituto ha sostenuto corsi professionali nel settore della meccanica - ha ricordato l'ex presidente - si sono così formati in quegli anni molti validi giovani, divenuti poi imprenditori di successo. Negli anni ‘90 determinante è stato il contributo che la Cassa Rurale ha dato a sostegno della scuola cattolica La Sorgente, fucina di giovani che si sono poi distinti in molti settori professionali. Nei primi anni del 2000 la banca ha poi sposato un grande ed innovativo progetto di formazione in campo agrario. Ha così trovato sede a Caravaggio con il sostegno della banca la Scuola per lavorare nell’agroalimentare, gestita dalla Fondazione Maddalena di Canossa”.
Mangoni ha poi fatto memoria della Fondazione don Pidrì e Don Pierino.
"È stata costituita in occasione del centenario di fondazione dell’istituto di credito, che le ha demandato, in collaborazione con la parrocchia, il compito di provvedere alla formazione delle nuove generazioni - ha concluso - La formazione, lo sviluppo culturale dei giovani, il mettere a disposizione i più moderni strumenti di didattica è questo il filo conduttore che unisce i primi soci cooperatori a chi nel corso di questi anni ha amministrato la banca. Quanto è stato fatto, in campo industriale, agricolo, sportivo è storia che possiamo toccare con mani tutti i giorni".