Cividate

Dipendenti di Amazon in sciopero: "La nostra salute viene prima dei clienti"

Otto ore di sciopero nazionale indetto dalla Filt Cgil quello che venerdì ha coinvolto numerosi dipendenti Amazon degli stabilimenti di Casirate e Cividate.

Dipendenti di Amazon in sciopero: "La nostra salute viene prima dei clienti"
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Otto ore di sciopero nazionale indetto dalla Filt Cgil quello che venerdì ha coinvolto numerosi dipendenti Amazon degli stabilimenti di Casirate e Cividate.

Sciopero

Hanno incrociato le braccia per un intero turno in dipendenti Amazon venerdì, aderendo allo sciopero nazionale indetto dal sindacato Cgil. Gli scioperanti hanno manifestato davanti agli stabilimenti di Casirate e e Cividate.

"Sono mesi che cerchiamo di far capire a chi dirige il nostro magazzino i problemi dei processi lavorativi che a lungo andare provocano dolori fisici nei dipendenti e la fatica che abbiamo nel seguire i turni che si susseguono durante l’arco delle settimane lavorative. - hanno raccontato alcuni scioperanti - Molti tra noi hanno subito e continuano a subire sul proprio corpo le conseguenze dei carichi di lavoro a cui siamo sottoposti. Siamo convinti che l’attenzione alla sicurezza nei posti di lavoro non riguardi solamente la prevenzione degli infortuni mortali. Significa anche fare in modo che l’attività lavorativa non produca sforzi tali da provocare problemi fisici e stress da lavoro correlato".

Tutela della salute

Chiara la posizione degli scioperanti sull’attenzione sicurezza in Amazon che è alta ma non la tutela della salute.

“Se per quanto riguarda l’attenzione ad evitare infortuni mortali la nostra azienda garantisce un livello di attenzione abbastanza alto non possiamo dire la stessa cosa per quanto riguarda la tutela della salute più generalmente intesa. - continuano gli scioperanti - Le mansioni lavorative sono pesanti, il personale non è numericamente adeguato ai carichi e le richieste dei superiori di finire il lavoro velocemente per rispondere agli interessi aziendali non sempre sono sostenibili per noi. L’azienda si lamenta sempre del presunto alto livello di assenteismo per malattie pensando che sia dovuto alla negligenza dei lavoratori quando invece, come abbiamo detto loro a più riprese, è dovuto alla pesantezza del lavoro che si svolge nel magazzino".

Le richieste

Nei mesi scorsi attraverso le rappresentanze sindacali i dipendenti hanno avanzato richieste di miglioramento delle condizioni di lavoro riguardo: i turni per ottenere un maggior numero di ore di riposo (soprattutto dopo i notturni) e l’apertura di un turno full time notturno per chi lo vuole. Il crescente numero di «Carts» ( gabbie di metallo da 1,5 metri che pieno arriva a trecento chili di peso, con rotelle da movimentare che annulla il beneficio dei transpallet elettrici. La nuova procedura di lavoro sullo yard (che ci mette a rischio di esposizione ad intemperie e temperature alte/basse). La «Job rotation» affinché il lavoro più pesante venga ripartito equamente.

"Non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti. - concludono gli scioperanti -Per l’azienda c’è sempre un interesse economico e operativo superiore a cui sottostare. Un interesse che per loro è sempre più importante del benessere psicofisico dei lavoratori. Per queste ragioni abbiamo aderito allo sciopero proclamato da CGIL e UIL sulla base di motivazioni nazionali ma anche sulla base di queste motivazioni locali che ci riguardano direttamente. Abbiamo la possibilità di prendere parola e manifestare che la nostra salute e il nostro benessere non devono sempre venire dopo gli interessi dell’azienda, del business e dei clienti".

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