Intesa Sanpaolo vuole comprare Ubi banca: "Raccolta da 1,1 trilioni"
L'annuncio del gruppo torinese in una nota a tarda sera.
Intesa Sanpaolo vuol comprare Ubi Banca. Il maggiore colosso del credito italiano, guidato da Carlo Messina, ha annunciato ieri in tarda serata di voler rilevare il quarto gruppo bancario italiano, che ha sede a Bergamo.
Lo scambio volontario 17 a 10
Il gruppo Intesa Sanpaolo ha lanciato "un’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria" sul capitale del gruppo Ubi per un valore di quasi 5 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo offrirà 17 nuove azioni di Intesa ogni 10 azioni di Ubi Banca "consegnatele" dall'azionariato di Ubi, valorizzando l’istituto 4,254 euro per azioni, pari a 4,86 miliardi (valore alla chiusura della Borsa del 14 febbraio), con un premio del 27,6%.
Intesa Sanpaolo, un capitale da 44 miliardi
Il gruppo torinese è la prima banca italiana con una capitalizzazione di circa 44 miliardi. Obiettivo dell'operazione è «consolidare ulteriormente la propria leadership nel settore bancario italiano». Così stamattina in una nota Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo.
“L’operazione che annunciamo apre un nuovo capitolo della storia di questo Gruppo: vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario – Intesa Sanpaolo e UBI Banca – per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva".
Un nuovo colosso, raccolta da 1,1 trilioni
Per Messina: "Grazie a questa operazione, la banca che nascerà dall’integrazione tra Intesa Sanpaolo e UBI potrà essere uno dei leader del sistema bancario europeo. L’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani affidano alla nuova Banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro: queste cifre esprimono tutta la forza dell’economia italiana, le capacità del nostro sistema imprenditoriale e la solidità del patrimonio delle nostre famiglie". Il nuovo gruppo punta "a raggiungere un utile netto di oltre 6 miliardi di euro nel 2022".
Esuberi e utile: il piano industriale e la volata di Ubi
Ubi banca è il quarto gruppo bancario italiano. Ieri era letteralmente "volata" in borsa (più 5,5%) dopo la presentazione del nuovo piano industriale che prevede - tra l'altro - circa 2000 esuberi a fronte di un utile da oltre 665 milioni. Una prospettiva che è piaciuta tanto ai mercati ma poco ai sindacati. Spiegava ieri il segretario di First Cisl Bergamo Giovanni Salvoldi:
“Rimaniamo preoccupati e perplessi sulle prospettive avanzate dal piano industriale presentato oggi da UBI. Favorire la continua emorragia di personale, nonostante la situazione economica sia in deciso miglioramento è condizione che naturalmente non ci appartiene. Per noi resta prioritario impegnarci per invertire la rotta ed investire nella effettiva valorizzazione del patrimonio umano, primo ed indispensabile asset delle aziende del credito. Un obiettivo fondamentale”.
No comment da Bazoli
“Non intendo, almeno per il momento, dare alcun commento, se non per precisare che io ho conosciuto la decisione di Intesa Sanpaolo ieri sera, al momento della comunicazione ai mercati, perché i responsabili della banca hanno ritenuto – credo correttamente, data la mia posizione e la mia storia – di non coinvolgermi in alcun modo nella decisione".
Queste le parole del presidente emerito di Intesa San Paolo Giovanni Bazoli in merito all'annuncio di ieri sera sulla volontà di acquisizione del gruppo Ubi.