«Faster» resta a Rivolta, a marzo via all'ampliamento
La multinazionale non si sposta dallo stabilimento attuale in via Ariosto.
«Faster resta in paese e a marzo darà avvio all’ampliamento dello stabilimento». A rivelare la clamorosa notizia è l’ex consigliere Paolo Cremascoli, candidato sindaco alle prossime elezioni, che plaude al lavoro dell’Amministrazione comunale e rilancia la sua idea di unire le "forze migliori" del paese in un listone trasversale.
«Faster» non se va a Caravaggio
Un ribaltamento di prospettiva rispetto a quella tracciata otto mesi fa su Facebook da parte dell’ex consigliere comunale Giacomo Melini, che aveva dato per certo il trasferimento dello stabilimento sito in via Ariosto nella Bergamasca, a Caravaggio. Dal canto suo l’azienda aveva reso nota la sua necessità di espandersi, senza però mai confermare né smentire nulla e anche questa volta non sono state rilasciate dichiarazioni.
Il gruppo americano che l’ha acquisita ha intenzione di fare investimenti, soprattutto sulla fabbrica, inoltre nell’anno 2017-2018 è stato registrato un aumento di mercato del 45% in tutto il mondo, soprattutto in Europa e in America. La concomitanza di questi due fattori ha determinato la richiesta di una produzione più alta e l’azienda ha valutato due opzioni: ampliamento del sito produttivo di Rivolta o costruzione di un altro plesso più grande nei dintorni.
In un primo momento sembrava che l’area prescelta fosse la vicina zona industriale casiratese, poi Melini aveva annunciato che la società che fa capo a «Faster» aveva «sottoscritto un preliminare di acquisto dell’area di 200mila metri quadrati situata in via Panizzardo a Caravaggio». E nella cittadina bergamasca in effetti le voci di un probabile trasferimento si rincorrevano. La situazione si è invece rovescita, l'azienda resta, manca solo l'ufficilaità.
Il lavoro dell'Amministrazione comunale
L'Amministrazione di Fabio Calvi non ha mai gettato la spugna e si è mossa per scongiurare l’addio approvando lo scorso dicembre la Variante al Piano di governo del territorio (Pgt) per l’adeguamento alle disposizioni del Piano di gestione rischio alluvioni (Pgra), consentendo così l’edificazione di un’ampia fascia di territorio prima off-limits.
«È il punto di arrivo del percorso che avevamo iniziato circa due mesi fa - aveva detto in Aula il primo cittadino - l’adeguamento alla nuova cartografia regionale, che assegnava un rischio inferiore alle aree in questione rispetto a quello stabilito nel momento in cui il nostro Pgt è stato stilato. Il passaggio per arrivare a “liberalizzare” la zona, anche se le prescrizioni sono molto importanti visto che si tratta della parte più bassa del paese e quindi più a rischio, è stato l’utilizzo di un piano idrogeologico che ci è stato donato da “Felmar”, l’azienda proprietaria dei terreni e degli stabili su cui insiste “Faster”. In funzione di quello abbiamo recepito l’adeguamento e, tra l’altro, siamo riusciti anche a sfruttare una nuova legge approvata a dicembre dell’anno scorso dalla Regione che ha abbreviato i tempi, proprio perché sono molti i Comuni che si trovano in questa situazione».
Una corsa contro il tempo che si è rivelata fondamentale alla luce delle scelte che «Faster» avrebbe poi fatto.
La proposta del candidato sindaco Paolo Cremascoli
«A marzo dovrebbero iniziare i lavori - ha spiegato Cremascoli - Un sospiro di sollievo per Rivolta che rischiava di perdere 800 posti di lavoro. La Giunta Calvi ha fatto tutto il possibile, non è tutto semplice come spesso lo si dipinge. Detesto il clima di continui insulti reciproci. Per questo propongo la “Lista arcobaleno”».