L'intervista

Estate idrica davvero difficile in Lombardia

La parola al portavoce di Water Alliance e presidente e Ad di Como Acqua, Enrico Pezzoli

Estate idrica davvero difficile in Lombardia
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"In Lombardia la disponibilità d'acqua per l'agricoltura è diminuita del 60%. Una situazione senza precedenti, specie per le zone a Nord, le più penalizzate. Trasferire l'acqua nei bacini che ne sono sprovvisti rimane l'unica via da seguire in questo contesto". Parola del portavoce di Water Alliance nonché presidente e Ad di Como Acqua, Enrico Pezzoli, che analizza la delicata situazione in cui versano i bacini idrici della Lombardia. Un ragionamento a 360 gradi, il suo, che arriva in un'estate dove la risorsa idrica, il cosiddetto "oro blu", ha fatto registrare una diminuzione pari al 60%, complice soprattutto l'assenza di neve sulle montagne che ha aggravato ulteriormente lo scenario.

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Non tutta la Regione sta però fronteggiando le stesse difficoltà: le province a Nord soffrono infatti di più rispetto a quelle a Sud. I laghi della Lombardia sono quasi tutti al 50% della loro portata e quelli che stanno patendo di più sono il Lago di Como e il Lago di Iseo. Per affrontare queste sfide chi opera nel settore sta applicando il principio secondo il quale:

"dove è presente una maggiore quantità di acqua, la risorsa viene estratta perché poi sia diffusa a chi invece si trova in situazioni più complesse".

Per mitigare gli effetti di quanto sta accadendo vengono realizzate opere quali l'installazione di unità di pompaggio di maggior potenza, l’alimentazione delle reti tramite cisterne e l’introduzione strumenti operativi per assicurare la disponibilità massima nel caso di un aggravamento della situazione come per esempio l’installazione di impianti per il confezionamento di acqua potabile pronta da distribuire agli utenti. Tutti interventi che restano al centro dell'attenzione di decisori politici e addetti ai lavori. Per questo di recente è stato siglato il protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e Water Alliance stessa che mira a garantire lo sviluppo di strategie comuni sulla tutela delle acque.

Qual è attualmente la situazione idrica in Regione Lombardia? Quali sono le zone più critiche?

"La situazione è critica e l’attenzione rispetto agli sviluppi futuri resta molto alta. Per questo a fine giugno il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha decretato lo stato di emergenza idrica prolungandolo fino al prossimo mese di settembre. A destare maggiore preoccupazione sono le riserve destinate all’agricoltura. Rispetto allo storico degli anni precedenti, tuttavia, la risorsa idrica registra complessivamente una percentuale che va oltre il -60%, considerando anche la quasi totale assenza di neve sulle montagne che aggrava ulteriormente lo scenario. Non tutta la Regione sta comunque affrontando le medesime difficoltà: le province a Nord soffrono infatti di più rispetto a quelle a Sud. I laghi della Lombardia sono quasi tutti al 50% della loro portata e quelli che stanno patendo di più sono il Lago di Como e il Lago di Iseo. Per quanto riguarda il primo, Regione Lombardia ha siglato accordi con i gestori idroelettrici della Valtellina-Valchiavenna per un rilascio d'acqua alle centrali per provare così a sanare la situazione. Per il Lago d’Iseo attualmente l'erogazione nel Ticino dipende dagli afflussi provenienti da monte".

Come stanno reagendo i diversi gestori del servizio idrico integrato? Ci sono iniziative di particolare rilievo?

"Il sistema delle interconnessioni è stato messo in atto da tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato già prima dell’inasprimento delle condizioni, ancora quanto non si parlava di emergenza. L’obiettivo condiviso è far sì che dove è presente una maggiore quantità di acqua, la risorsa venga estratta perché poi sia diffusa a chi invece si trova in situazioni più complesse. Tutte le società retiste, da tempo, hanno comunque introdotto strumenti e sostenuto investimenti per mitigare gli effetti della crisi idrica e prevenire le difficoltà nell'approvvigionamento di acqua. Si va dall’installazione di unità di pompaggio di maggior potenza, all’alimentazione delle reti tramite cisterne, all’introduzione strumenti operativi per assicurare la disponibilità massima nel caso di un aggravamento della situazione quali per esempio l’installazione di impianti per il confezionamento di acqua potabile pronta da distribuire agli utenti".

Perché è importante l'accordo firmato con Regione Lombardia da Water Alliance?

"Perché vuole garantire lo sviluppo di strategie comuni sulla tutela delle acque e per fronteggiare le emergenze climatiche. Un atto che ci impegna a sviluppare azioni condivise per salvaguardare il Servizio idrico integrato, non solo nei momenti di criticità climatica come quello attuale, ma ogni giorno, anche in considerazione del valore sociale del servizio che i membri di Water Alliance forniscono alla collettività. Ringrazio pertanto la Giunta di Regione Lombardia e, in particolare, l’assessore Pietro Foroni, per l’attenzione dimostrata verso un tema così importante e per aver voluto condividere con la rete un percorso volto a preservare la preziosa risorsa".

Quali sono gli obiettivi a lungo termine che vi siete prefissati?

"Guardando oltre alla situazione emergenziale in corso, attraverso l’accordo si vuole puntare al miglioramento della governance, dell’efficienza e della qualità del Servizio Idrico Integrato. Le azioni che saranno intraprese riguarderanno specifiche misure inerenti al monitoraggio e gestione dei microinquinanti per la tutela dell’acqua potabile e l’adozione di strategie per l’approvvigionamento idrico in caso di ridotta disponibilità delle risorse. Previsto anche il coinvolgimento del mondo delle università, oltre allo sviluppo di percorsi di collaborazione rivolti alle start up incentrati sul settore idrico e condivisione dei percorsi di ricerca".

Oggi è ancora necessario sensibilizzare cittadini e imprese alla tutela dell'acqua, manca questa consapevolezza?

"La situazione di emergenza idrica ha spinto tutti i gestori a promuovere campagne di sensibilizzazione degli utenti rispetto a un uso consapevole della risorsa. Sul territorio sono stati diffusi – anche in collaborazione con i sindaci – decaloghi volti a suggerire buone pratiche da mettere in atto per non sprecare acqua potabile e contribuire, attraverso semplici gesti quotidiani, a preservarla. Perché la disponibilità d’acqua, risorsa vitale, è spesso data per scontata e proprio per questo la consapevolezza di quanto sia preziosa si evidenzia solo nel momento in cui scarseggia e si palesa il suo essere una “risorsa esauribile”: ognuno di noi può fare molto per tutelare l’acqua, dai cittadini, agli Enti, alle imprese. Non solo adottando “buone pratiche”, ma anche abbracciando un’idea di economia circolare che deve entrare sempre più a far parte del nostro modus vivendi e nell’approccio all’utilizzo delle risorse".

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