Economia post coronavirus, Foglieni: "Sarà peggio del dopoguerra"
"Ora pensiamo alla tutela dei lavoratori, poi alla ripresa. Dopo un grande buio viene sempre una grande alba".
"Le ripercussioni economiche di questo virus saranno peggio di quelle del dopoguerra".
Ne è convinto l’imprenditore ciseranese e vicepresidente di Confindustria Bergamo Olivo Foglieni che, pur avendo messo prima di ogni altra cosa la salute dei suoi dipendenti e avendo deciso di chiudere quanto più possibile nonostante la sua azienda rientri in quelle considerate essenziali, non può non pensare al futuro.
"Prima la tutela della salute, poi il profitto" Radiatori 2000 chiude gli stabilimenti
"Da subito, già dalla fine di febbraio, ci siamo attivati per fornire a tutti i nostri dipendenti i necessari dispositivi di protezione igienici sanitari e abbiamo sempre rispettato tutti i protocolli - ha detto Foglieni - nonostante la nostra azienda rientrasse in una di quelle che potevano restare aperte abbiamo comunque deciso di chiudere lo stabilimento, per tutelare i nostri dipendenti. In questo momento stiamo svuotando i forni e stiamo portando avanti le procedure di spegnimento in sicurezza dello stabilimento a ciclo continuo. Resteremo invece attivi a Comun Nuovo. Ci è stato espressamente chiesto perché quello stabilimento fa parte della filiera di raccolta dei rifiuti, che non può essere interrotta".
La Radiatori 2000 di Olivo Foglieni è leader mondiale nel recupero, trattamento e valorizzazione dell’alluminio da scarti che viene poi lavorato e reimmesso sul mercato sotto forma di radiatori (anche di design) pronti per l’installazione.
"La filiera dei rifiuti non si può fermare - ha detto Foglieni - quindi a Comun Nuovo rimarremo aperti e cercheremo di dare il nostro aiuto per quanto possibile in questa situazione. Ciò nonostante per noi la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti vengono prima di tutto. Cercheremo di minimizzare i rischi con il lavoro agile, lo smart working, e con la turnazione dei lavoratori in modo da garantire le distanze di sicurezza. Abbiamo anche sospeso da subito il servizio mensa per lo stesso motivo".
"L'economia post Coronavirus? Peggio del Dopoguerra"
In questo momento di crisi a vincere su ogni altra cosa quindi è la tutela della salute dei lavoratori ma, soprattutto per aziende come quella di Foglieni che lavora in particolar modo con l’estero (l’85% del fatturato del gruppo Fecs deriva dai rapporti internazionali), è impossibile non pensare al futuro.
"Per la nostra economia questo Coronavirus sarà devastante. L’acquisizione di clienti nelle filiere industriali e commerciali negli altri Paesi non si è fermata. Una volta che l’emergenza sanitaria sarà contenuta, riprendere sarà molto difficile. Sarà tutto da ricostruire: la supply chain, il rapporto con i fornitori e con i clienti. Sento molti dire che dopo questo virus ci ritroveremo ai livelli del dopoguerra. Io penso che sarà ancora peggio. Nel dopoguerra l’Italia si è ritrovata in concorrenza con nazioni che, come noi, erano state devastate dalla guerra e non erano attrezzate. Oggi invece le altre nazioni non aspettavano altro che di poter avere una simile occasione per prendere il posto delle nostre manifatture, considerate delle vere e proprie eccellenze a livello europeo e mondiale".
Livelli di eccellenza spesso raggiunti con anni di lavoro di diverse generazioni, che rischiano di essere spazzati via da questo stop inaspettato causato dalla pandemia.
"Sarà difficile riprendere in mano il lavoro di una vita. Anzi, spesso il lavoro di più vite, dai nonni ai genitori ai nipoti che, con passione, determinazione e una grande visione del futuro spesso hanno portato avanti il lavoro di famiglia. In questi giorni io sono in stabilimento al fianco dei miei ragazzi, proprio per cercare di tenere viva in loro la fiamma della speranza per il futuro. Ora la cosa più importante per noi è la salute di tutti. Fino a quando non si riuscirà ad arrivare a un punto zero nei contagi non potremo che pensare a questo. Solo dopo che avremo messo un freno al virus potremo pensare alla ripartenza. In questo momento e al momento della ripresa noi imprenditori dovremo avere la forza e il coraggio di essere responsabili per tutte le famiglie".
"Ma dopo un grande buio c'è sempre una grande alba"
Nonostante il momento non certo roseo però Foglieni sembra essere comunque fiducioso che le cose, grazie alla passione, alla dedizione e allo spirito di sacrificio che hanno permesso alla manifattura italiana di diventare un’eccellenza a livello mondiale, potranno risolversi.
"In questi giorni stiamo assistendo al lavoro immane di un’intera comunità che sta facendo del suo meglio per uscire da questo momento. Stiamo assistendo a vere e proprie gare di solidarietà a sostegno di chi è in prima linea a lottare contro questo virus. Questo grande spirito sarà il nostro miglior alleato al momento della ripresa: dopo un grande buio c’è sempre una grande alba".
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