Consorzio tutela taleggio: la provincia di Bergamo prima nella produzione
Nel 2021 previsti diversi investimenti con un occhio di riguardo al rilancio del mercato estero messo a dura prova dalla pandemia.
Resiste il Taleggio DOP. In calo, come da previsioni, la produzione nell’anno del Covid19 ma, grazie all’importante lavoro svolto dal Consorzio e da tutti i soci, la flessione è più morbida di quanto temuto ad inizio pandemia.
L'anno del Consorzio tutela taleggio
In occasione dell’Assemblea annuale dei consorziati, appena tenutasi in modalità digitale causa restrizioni ancora vigenti, il Presidente Lorenzo Sangiovanni ha reso pubblici i dati 2020.
La produzione annuale si è assestata intorno alle 8.368 tonnellate, pari a circa 4.200.000 forme di formaggio, per un giro d’affari di oltre 46.865.000 Euro ed un fatturato di circa 94.820.000 Euro. Particolarmente positivi rispetto agli scorsi anni i dati di giugno e luglio, segno che la strategia del Consorzio di promozione del Taleggio anche fuori dalla sua stagione di produzione è stata vincente. Per quanto riguarda il dato di produzione la provincia di Bergamo conquista il primo posto con il 49% della produzione totale pari a 4.107.497 chilogrammi.
Il Taleggio continua a piacere anche all’estero: un totale di circa 1.980 tonnellate sono state servite sulle tavole UE ed extra UE. Il volume delle esportazioni nel 2020 è stato di circa il 24% della produzione, di cui 65% presso mercati UE e 35% extra UE.
Buoni i numeri del canale GDO che valgono il 47% della produzione. Ad incidere sulla flessione invece, come prevedibile, la quasi totale paralisi del canale Ho.Re.Ca, oltre alla riduzione di richieste dai canali tradizionali e dall’estero, aspetto che ha influenzato l’intero comparto caseario.
Nel 2021 investimenti e rilancio del mercato estero
“Nonostante le grandi difficoltà legate alle restrizioni e le condizioni eccezionali dettate dell’emergenza sanitaria, i nostri operatori non si sono mai fermati, continuando a lavorare e a cercare soluzioni per assicurare al consumatore finale un Taleggio garantito, controllato e di alta qualità, come sempre. - dichiara Lorenzo Sangiovanni, Presidente Consorzio Tutela Taleggio - Le attività di vigilanza, promozione e comunicazione promosse dal Consorzio, a livello nazionale ed internazionale, hanno trovato altre forme e sono proseguite regolarmente. Anche per il 2021 gli investimenti in questo senso saranno importanti, con un occhio di riguardo al mercato estero che deve essere rilanciato poiché ha rappresentato, fino a prima della pandemia, una delle leve principali per l’incremento della produzione di Taleggio DOP. Anche nell’emergenza la filiera è sempre stata unita e confido che questo spirito di squadra, insieme alla collaborazione con altri consorzi caseari, sia la chiave per uscire rapidamente dalla crisi”.
Il consorzio
Il Consorzio Tutela Taleggio è stato costituito nel 1979, nove anni prima del formale riconoscimento della denominazione d'origine.
Oggi la base associativa è composta da caseifici, stagionatori e produttori latte, oltre a circa 80 aziende che aderiscono in qualità di utilizzatori del marchio riportato sugli incarti del Taleggio (aderenti).
Le attività del Consorzio sono volte alla tutela, al miglioramento qualitativo ed alla promozione della produzione e del commercio del prodotto.
Per le proprie attività, il Consorzio lavora in stretta collaborazione con Istituti di ricerca, Istituti universitari, con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agro-alimentari (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e tutti gli organismi di controllo e vigilanza.