Edilizia

Cilas 110%, Sorte chiede una proroga. "E ampliamo la platea degli acquirenti del credito"

"La restrizione dei tempi manda al macero progetti in corso da mesi"

Cilas 110%, Sorte chiede una proroga. "E ampliamo la platea degli acquirenti del credito"
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Una proroga al termine della presentazione delle Cilas per accedere al 110%, per evitare di mandare al macero migliaia di progetti in corso, e un ampliamento della platea degli acquirenti del credito, per scongiurare invece speculazioni finanziarie e per fare in modo che gli "unici" beneficiari del Superbonus non siano proprietari di condomini già "di valore consistente". Sono i rilievi che il deputato azzurro di Brignano Alessandro Sorte ha esposto in merito al Superbonus  "110%" e al Decreto Aiuti, appena approvato dal Governo.

Le criticità del 110%: "Ottima intuizione, ma ha destabilizzato il mercato"

"Il Superbonus 110%, è stata un'ottima intuizione sia per la ripartenza del settore che per iniziare ad efficientare il patrimonio immobiliare, ma i tempi ed i modi sono stati devastanti ed oggi ne paghiamo le conseguenze - spiega il parlamentare della Bassa - Cosi come è stato via via strutturato, dal punto di vista legislativo è stato modificato grazie ad un grande lavoro parlamentare, ma ha generato delle destabilizzazioni nel mercato edilizio-finanziario, mettendo in crisi imprese e professionisti, per la continua modifica e contraddittorietà delle sue procedure, per le difficoltà connesse alla commercializzazione del credito, per il connesso aumento dei prezzi, per la difficoltà di reperimento dei materiali e delle maestranze".

"Rari i casi di riqualificazione di fabbricati realmente degradati"

Un'altra criticità, legata all'impalcatura burocratica connessa al bonus, consiste nel fatto che - alla prova dei fatti - i tantissimi beneficiari sono stati soggetti già "benestanti", che hanno riqualificato energeticamente, gratis, edifici dal valore già medio-alto.

"Ha poi spesso incentivato interventi integralmente gratuiti su proprietà immobiliari già di valore consistente, mentre rari risultano i cantieri di riqualificazione di fabbricati realmente degradati - prosegue Sorte - E ancor meno quelli orientati alla riqualificazione integrale di ambiti urbani problematici, che costituiscono però un’ emergenza sociale, oltre che economica. Inoltre, ad oggi, si sono conseguiti solo obiettivi assai parziali di miglioramento della sicurezza sismica del patrimonio edilizio, in quanto il sismabonus non distingue gli interventi di miglioramento anche minimo, come nella maggior parte dei cantieri in atto, dagli interventi di reale adeguamento antisismico che richiedono invece cantieri più lunghi e complessi, ma che soli portano ad un reale messa in sicurezza del fabbricato.

"La restrizione dei tempi per le Cilas manda al macero progetti in corso da mesi"

Da qui l'intervento del Governo per regolarizzare il mercato, perfezionare gli obiettivi e dare un orizzonte preciso su un provvedimento mal strutturato. "Il Decreto Aiuti quater però non risolve le problematiche - spiega ancora il deputato brignanese - Restringendo inaspettatamente e in modo repentino il termine di presentazione delle Cilas, dando meno di 15 giorni circa, manda al macero progetti e trattative in corso da mesi. È indispensabile consentire ai professionisti che hanno progettato le opere di presentarle con la corretta tempistica, quindi è necessaria una proroga dal 25 novembre almeno al 31 dicembre 2022, quale termine ultimo per la presentazione delle Cilas e dare tempo alle assemblee condominiali di assumere le relative delibere rispettando i tempi di convocazione.

"Ampliare gli acquirenti del credito, riduciamo speculazioni finanziarie"

Fondamentale è anche "ampliare la platea degli acquirenti del credito, facilitando la concorrenza tra intermediari finanziari, istituti di credito e privati, riducendo così le speculazioni finanziarie e risolvere il problema gigantesco di quelli bloccati dal decreto anti frode del novembre 2021 fino a maggio 2022 quando siamo intervenuti in parlamento, in quanto non bollinati, non li vuole acquistare nessuno perché considerati "poco buoni". É una necessità che non aumenta i costi per l’erario, trattandosi di crediti già riconosciuti, ma che scongiura i grossi rischi di carenza di liquidità delle imprese ed i prevedibili crescenti fallimenti per circa 60mila imprese".

"Estendere i cantieri al 31/21/2024"

Per i cantieri già muniti di Cilas e oggetto di lavorazioni complesse, continua Sorte, devono "avere più tempo per concludere in qualità le opere, dando la possibilità di terminare i lavori entro il 31/12/2024". "Essendo assai pochi i cantieri con Cilas supportate da un progetto sismico che prevede l’adeguamento, si tratta di una misura di assai limitato costo per l’erario. Tuttavia permette la conclusione di importanti opere di riqualificazione integrata, ora sperimentali, che diverranno poi modelli di riferimento da utilmente replicare nelle fasi successive quando gli incentivi fiscali saranno più contenuti ed equilibrati".

Tre anni dalla Cilas per concludere i cantieri con interventi integrati

Infine, per i cantieri già muniti di Cilas "oggetto di intervento integrato - efficientamento energetico e adeguamento sismico - riguardanti ambiti urbani problematici, che possono essere definiti come insieme di due o più fabbricati in cui la maggioranza è costituita da condòmini aventi comprovate difficoltà economico-finanziarie" al fine di poter determinare un’efficace rigenerazione urbana di quartieri altrimenti di crescente problematicità futura, devono, stante l’ampiezza dell’intervento, poter concludere le opere entro il tempo normale del permesso di costruire (3 anni dalla Cilas). Anche in questo caso, essendo pochi i cantieri avviati su fabbricati degradati e pochissimi quelli coordinati fra più edifici, si tratta di una misura di limitatissimo costo per l’erario, permettendo inoltre, la conclusione di interventi di rigenerazione che diverranno poi modelli di riferimento da utilmente replicare anche nelle prossime necessarie misure di legge orientate alla rigenerazione urbana.

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