Vìola più volte i domiciliari, 27enne finisce in carcere
L'ultimo episodio risaliva al 27 ottobre scorso quando i carabinieri non l'hanno trovato in casa durante un controllo
E' evaso - di nuovo - dagli arresti domiciliari, ma questa volta per il 27enne di Rivolta, nei guai per furto, si sono aperte le porte del carcere.
Vìola ancora i domiciliari
Nel pomeriggio del 7 novembre i carabinieri della Stazione di Rivolta d’Adda hanno arrestato un cittadino italiano di 27 anni, con precedenti di polizia a carico, in esecuzione di una misura cautelare in carcere applicata, in sostituzione degli arresti domiciliari, per essere evaso da
casa.
L’uomo si trovava agli arresti domiciliari dal maggio scorso quando era stato arrestato in provincia di Milano dopo una notte di furti. A fine
aprile, lui e altri due complici avevano rubate delle biciclette dal cortile di un’abitazione di Rivolta d’Adda, poi erano andati in un comune della provincia di Milano e, in piena notte, avevano commesso due furti ai danni di un ristorante e di un bar, dove, dopo avere forzato le porte di accesso, si erano impossessati di tablet, PC, denaro contante e bottiglie di vino.
Il 27 ottobre la pattuglia dei carabinieri di Rivolta, verso le 16, era andata a controllare che fosse in casa. Hanno citofonato in abitazione, senza ottenere risposta. Poco dopo, hanno visto arrivare il 27enne che rientrava verso casa, in palese violazione a quanto era stato imposto. L’uomo ha giustificato la sua assenza con una scusa che, dagli accertamenti, è risultata falsa. Per tale motivo, era stato dichiarato in arresto e, dopo la convalida, era stato nuovamente sottoposto agli arresti domiciliari.
Arrestato anche a settembre
Il 27enne era già stato arrestato la notte del 27 settembre scorso per evasione, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Quella notte era
scattato un allarme del suo braccialetto elettronico e i militari lo avevano trovato in stato di agitazione, probabilmente alterato dall’uso di
stupefacenti. All’improvviso era uscito di casa e i militari gli avevano intimato di rientrare, ma il 27enne non ha sentito ragioni e aveva continuato la sua marcia. Era stato inseguito, raggiunto e bloccato, ma ha reagito colpendo con dei pugni uno dei militari. A quel punto, era stato immobilizzato e ammanettato, ma era riuscito comunque a mordere una mano di un militare. In altre quattro circostanze era stato denunciato sempre per evasione.
Tenuto conto che le trasgressioni non erano occasionali ma ripetute, che gli arresti domiciliari non erano più inidonei a garantire le esigenze
cautelari, che non aveva la preventiva autorizzazione del giudice e che non aveva un giustificato motivo per uscire, dimostrando di non sapersi attenere alle prescrizioni imposte e di essere refrattario a qualsiasi richiamo dell’autorità giudiziaria, il giudice competente ha deciso per l’aggravamento della misura, revocando gli arresti domiciliari e applicando la misura della custodia cautelare in carcere. I Carabinieri
della Stazione di Rivolta d’Adda lo hanno raggiunto a casa, arrestato e accompagnato nel carcere di Cremona.